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Martedì, 19 Marzo 2024
Sport Ponte di Legno

Il Gavia è solo per i più intrepidi: ciclisti avvolti dal canyon di neve

La decisione è presa: neve e ghiaccio fanno saltare sia il Gavia che la Cima Coppi. Ma la tappa è bella lo stesso: si arriva a Ponte di Legno dopo l'Aprica e il Mortirolo

Alla fine ha vinto la neve, anzi il ghiaccio: un muro insormontabile che non è stato possibile abbattere, complice il maltempo e le temperature di questi ultimi giorni, più autunnali che primaverili. E così è andata, ormai è deciso: niente Passo del Gavia nella tappa bresciana del Giro d'Italia che attraverserà anche Ponte di Legno. Niente Gavia e niente Cima Coppi: in alcuni tratti la neve è ancora alta più di 10 metri.

Lo testimoniano le fotografie che impazzano su Instagram: ciclisti appassionati che avrebbero voluto raggiungere la cima, ma si devono fermare tra due muri di neve, e una bianca coltre che ancora invade anche il passaggio. Insomma, niente da fare. La strada è stata bloccata anche ai ciclisti amatoriali.

Sono questi i motivi che hanno spinto gli organizzatori a una deviazione di cautela: neve a parte si registrano ancora i fondi ghiacciati, con rischi soprattutti in discesa, e la possibilità non remota di frane o slavine, se di colpo i muri di neve si dovessero sciogliere, visto che comunque siamo quasi a giugno e il caldo può arrivare da un momento all'altro.

La nuova tappa camuna

Così sarà dunque la nuova tappa del Giro in Valle Camonica, ridotta di una trentina di chilometri (ora sono 194) dopo aver “abolito” il Gavia e la Coppi. In ogni caso la carovana rosa salirà per la Presolana, la Croce di Salven e la salita di Cevo, l'Aprica, il Mortirolo e infine Ponte di Legno. Sarà comunque una tappa da classifica, probabilmente decisiva per il gran finale.

La classifica

Conto alla rovescia dunque: tutti in sella tra il lago d'Iseo (si parte da Lovere) e la valle per il grande spettacolo del Giro. Parlando di classifica, nella tappa di domenica Vincenzo Nibali ha recuperato una quarantina di secondi su Primosz Roglic, sfortunato per via di una foratura e una caduta, ma la Maglia Rosa è ancora saldamente indosso a Richard Carapaz.

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