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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Giro d'Italia: l'abbraccio della città allo «Squalo dello Stretto»

Oggi il 96° Giro d'Italia terminerà al traguardo di piazza Garibaldi. Traguardo che segnerà il trionfo di Vincenzo Nibali, il primo siciliano a vincere la maglia rosa

Un lampo rosa colora le Tre Cime di Lavaredo, imbiancate da una nevicata interminabile. Ieri Vincenzo Nibali ha scelto di vincere il 96/o Giro d'Italia di ciclismo nel modo più fragoroso, con un'impresa da leggenda, che riporta a un ciclismo dai fotogrammi in bianco e nero, lontano anni luce. Lo 'Squalo dello Stretto' si è esaltato, sul tratto più duro della salita che portava sulle Tre Cime di Lavaredo, dove le pendenze toccano il 12 per cento e mentre la neve gli si incollava sul viso, gelandogli la pelle e rigandogli il cuore.

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Nibali è stato semplicemente super, una spanna sopra gli altri: si è fatto trainare dai compagni Aru e Kangert, che è letteralmente 'scoppiato', mentre mulinava per il proprio capitano, quindi è partito quando mancavano 3,5 km al traguardo. Tremilacinquecento metri da leggenda, mentre la neve aumentava d'intensità e il freddo sembrava avere il sopravvento sull'audacia, il coraggio e la forza di un manipolo di uomini soli con la propria sofferenza.

Oggi Brescia porgerà al campione il suo omaggio finale. L'ultima tappa del 96° Giro d'Italia partirà alle 11.40 da Riese Pio X, in provincia di Treviso. Dopo Lonato, Ponte San Marco  e Rezzato, l'inizio della "passerella" cittadina è previsto per le 16-16.30, con l'ingresso da viale Venenzia e un percorso che si ripeterà sette volte (qui la mappa), con il traguardo finale in piazza Garibaldi verso le 17-17.30. Le premiazioni ufficiali si svolgeranno però sul palco allestito in piazza Loggia.

Nibali, dopo essere stato il terzo siciliano a indossare la maglia rosa, seguendo le orme del concittadino Giovanni Corrieri nel 1953 e del palermitano Giovanni Visconti nel 2008, sarà il primo a cucirsela addosso in maniera definitiva. Il suo exploit, che segue quello nella Vuelta di Spagna 2010, rimarrà scolpito nella storia del ciclismo e rappresenta una delle pagine più esaltati nella storia dello sport italiano.

Perché Nibali non si è accontentato di vincere, ha voluto stravincerlo, il Giro d'Italia 2013: dopo giorni di controllo assoluto, mentre i suoi avversari (Wiggins su tutti) si sgretolavano, si staccavano, si arrendevano, lui proseguiva la propria marcia con la sicurezza e l'autorevolezza dei forti.

Ha vinto nella bufera, Nibali, e forse nemmeno lui si è reso conto dell'importanza di un successo per nulla annunciato, ma atteso, sperato, preparato nei minimi dettagli, dopo mesi e mesi di preparazione, attraverso le affermazioni nella Tirreno-Adriatico e nel Giro del Trentino. Lo 'Squalo dello Stretto' non voleva portare la maglia rosa a Brescia senza vittorie e c'é riuscito. A questo punto restano solo gli applausi e i titoli di coda.

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