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I 60 anni di Sara Simeoni: nel '78 il record mondiale a Brescia

L'ex ginnasta venerdì spegne 60 candeline: "Volevo fare la ballerina, ma sono alta 1,80 con piede 41"

Il salto più difficile è quello che non ha potuto spiccare. Sara Simeoni, 60 anni venerdì, è una "donna, madre, moglie, insegnante e casalinga felice". In carriera ha vinto tutto. Ha fatto il record del mondo di salto in alto, un 2.01 che ha resistito in Italia 29 anni. Ma le resta nelle gambe il volo che avrebbe reso completa la sua felicità: fare qualcosa per lo sport da ex atleta.

"Nel 1986 quando ho smesso con le gare mi sono dedicata ai giovani, lavoravo con famiglie e tecnici, un bel progetto, funzionava. Il giocattolo d'un tratto me l'hanno tolto di mano, gli hanno cambiato nome e affidato a altri. Poi ho puntato sulle scuole. Ma dopo un po' sono stata, come si dice, schienata, abbandonata e emarginata. Eppure non cercavo cariche e onori, volevo fare qualcosa in un campo che credo di conoscere bene. Io ho fatto sport in un certo modo e, anche dopo, i miei comportamenti non sono cambiati. Si vede che non andavo bene".

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Non accusa nessuno, la Simeoni. Nomi e fatti "li farò in un libro che sto scrivendo" dice beffarda. Ma questo 'salto' non riuscito è una ferita ancora aperta, e a poco serve la popolarità di cui gode. "E' bello, mi fa piacere, come per i premi...ma dopo aver dedicato la vita allo sport, questo è il ringraziamento?".

Sara Simeoni è forse la più grande fra le campionesse della nostra storia, per anni primatista del mondo di salto in alto, oro ai Giochi di Mosca 1980, argento a Montreal 1976 e a Los Angeles 1984, in mezzo una marea di altre vittorie. La sua figura longilinea, magra, il sorriso timido, sono entrati a far parte della nostra storia sportiva e della memoria degli italiani.

Simeoni-2Negli anni 80 lei e Pietro Mennea ("una persona cara") erano il volto dell'atletica italiana, vincevano e piacevano, anche per il loro essere anticonformisti, un po' musoni forse, ma seri. A Sara è capitato di consolare avversarie in lacrime dopo un salto sbagliato, pur sapendo che fra di loro alcune godevano di aiutini ormonali proibiti.

Ma dalla sua bocca, mai una lamentela, una critica, un rammarico. Nell'immaginario sportivo degli anni '80 Sara Simeoni e' la certezza su cui l'Italia può contare, come una parente discreta che c'é quando serve.

Ci sono gare di atletica? Sara partecipa, vince e esulta con le sue lunghissime braccia al cielo. L' Italia sportiva si esalta con questa atleta che da bambina non aveva ambizioni ("60 anni fa, cosa vuole che sognassi? cose terra terra. Volevo fare la ballerina, ma sono alta 1,80 con piede 41; ho fatto il liceo artistico, poi lo sport m'ha preso").

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sul campo del record di Sara Simeoni

Il record mondiale a 2,01 cm lo fa un pomeriggio d'agosto del 1978 allo stadio di Brescia "davanti a molti spettatori, ma senza giornalisti, perché erano tutti a Venezia per l'atletica maschile; nessuno si interessava alle donne, ma da quel giorno cambiò tutto", dice ironica.

Sara ripete il suo record pochi giorni dopo agli europei di Praga. E sono pianti e saltelli di gioia per la spilungona silenziosa, allenata dal fidanzato Erminio Azzaro, ex atleta diventato poi suo marito. Anche il figlio Roberto ora fa salto in alto. Per Sara un'esistenza tutta casa e bottega con l'atletica, "ma mai un momento di noia".

Ora festeggia i 60 anni con parenti e amici, ricordando l'amica rivale Rosemarie Ackerman, i lunghi inverni di Formia a provare e riprovare salti, le lacrime di gioia dopo ogni trionfo, e anche il dolore di quando morì lo storico presidente della Fidal Primo Nebiolo, che aveva creduto in lei.

Alle Olimpiadi di Mosca '80 prima di vincere l'oro fu presa da una crisi di panico, 'stavo male, ho passato mezzora di terrore, poi presi coraggio, ricordai che il record era mio e dovevo dimostrare di essere la numero uno. Mi ripresi e vinsi''.

L'atletica di oggi? "Ci sono giovani bravi; dopo anni di purgatorio mi pare ci sia la voglia da parte del Coni di far tornare l'atletica a rivivere". Consigli al nuovo presidente del Coni Malagò ? "nessuno. ma già è buono il fatto che ci sia, che abbiano cambiato giro. Capito cosa voglio dire ?".

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