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Goletta dei Laghi, situazione del Garda ancora critica

"I punti inquinati confermano una situazione critica già segnalata gli scorsi anni per alcune zone del nostro lago - commentano dal circolo Legambiente Per il Garda - Siamo preoccupati per la presenza di alte concentrazioni di batteri in torrenti che raccolgono acque dall'entroterra

Si è appena conclusa la l’ottava edizione di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente in collaborazione con il Consorzio Obbligatorio degli Olii Usati e Novamont che come ogni anno fa il punto della situazione sullo stato dei nostri laghi. Sui bacini lacustri insiste ancora il dilemma degli scarichi non depurati che vanno a finire negli specchi d’acqua, argomento sul quale la Goletta dei Laghi, spiega Legambiente, non abbassa la guardia, conducendo campionamenti e analisi. L’obiettivo, si legge nel comunicato dell’Associazione, è quello di individuare le criticità̀ dei laghi con particolare attenzione alle situazioni a rischio più̀ elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008, scegliendo i punti anche in base alle segnalazioni di cittadini, turisti, bagnanti raccolte con il servizio SOS Goletta soluzioni.

“I risultati delle analisi svolte dalla Goletta dei laghi di Legambiente - spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - mettono in luce anche quest’anno le numerose criticità per quanto concerne l’inquinamento proveniente da scarichi civili non depurati, con la metà dei punti monitorati che presentano una contaminazione batterica al di sopra delle soglie stabilite dalla legge. Ancora una volta sono le foci dei corsi d’acqua, torrenti e fossi che si riversano nei laghi a rappresentare le situazioni più critiche. Un sistema depurativo carente, che nel nostro Paese coinvolge ancora un quarto della popolazione e che rischia, oltre che gravi ripercussioni ambientali, di farci pagare pesanti sanzioni per le procedure d’infrazione dovute al mancato rispetto delle direttive europee. Più in generale, interventi mirati alla tutela delle acque e degli ecosistemi lacustri sono urgenti anche per rispettare la scadenza europea per il raggiungimento del buono stato ecologico dei laghi previsto dalla direttiva 2000/60 per il 2015 - sottolinea Zampetti. Attualmente, solo il 37% delle acque lacustri a livello nazionale, stando agli ultimi dati ufficiali, lo ha raggiunto. Un dato che ribadisce l’urgenza di una politica integrata di gestione della risorsa idrica e degli ecosistemi lacustri per non trovarci impreparati alla scadenza.”

Per quanto riguarda la situazione del Garda, uno dei laghi posti maggiormente sotto la lente di ingrandimento dei tecnici di Legambiente, la situazione anche quest’anno non è delle più rosee. Sui nove punti del lago sulla parte bresciana esaminati, quattro sono risultati fortemente inquinati e due inquinati. Tre quelli entro i limiti di legge.

Inquinate le foci del torrente Bornico a Toscolano Maderno e del torrente Barbarano a Salo'. Fortemente inquinati il campione prelevato nel canale nei pressi della spiaggia a Salo', quello prelevato tra il civico 49 e 53 a Rivoltella di Desenzano, la foce del rio Maguzzano e la foce del torrente nei pressi del porto entrambi a Padenghe. Come si legge nel comunicato di Legambiente «facendo un'analisi delle ultime 4 edizioni di Goletta dei laghi (2009-2012) risultano aver superato per tre volte i limiti di legge il torrente Barbarano a Salo' e il punto al civico 49-53 a Desenzano del Garda. Per due volte il punto campionato presso il porto a Padenghe (2011 e 2012)».

“I punti inquinati confermano una situazione critica già segnalata gli scorsi anni per alcune zone del nostro lago – commentano dal circolo Legambiente Per il Garda - Siamo preoccupati per la presenza di alte concentrazioni di batteri in torrenti che raccolgono acque dall'entroterra e che soprattutto attirano bagnanti ignari del potenziale rischio a cui si espongono. D'altro canto la vocazione turistica del lago di Garda vede, ogni estate, la presenza di milioni di persone che vanno a gravare pesantemente sul sistema di depurazione. I Comuni dovrebbero impegnarsi adeguarsi al carico antropico proprio per tutelare l’immenso patrimonio che il lago rappresenta: infatti dove sono stati messi in funzione i depuratori, l'ultimo a Tremosine, si e' immediatamente percepito un miglioramento, che è stato confermato anche dai nostri dati. Un esempio per tutti è il torrente San Giovanni a Limone del Garda.

Ma oltre al sistema fognario l’altra nostra grande preoccupazione è il consumo di suolo. La costa gardesana da troppi anni è preda di un’urbanizzazione sproporzionata rispetto al territorio ormai disponibile”.

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