Lettera di risposta ad un ambientalista sulla Tav
Confesso che da un ambientalista dichiarato, tanta cattiveria non me la sarei aspettata. Ambientalista bisogna esserlo nei fatti e non nelle parole. Personalmente ho un grande rispetto per l’ambiente e la vita che in esso vive, ho un grande rispetto delle opinioni altrui, ho un grande rispetto per il nostro amato Papa Francesco, quindi, mai nella mia mente è passato un solo barlume di pensiero per strumentalizzare le parole dell’Enciclica sulla cura della casa comune.
Questo signore cita nella sua lettera, che i No Tav siano addirittura possibili alleati degli interessi dei petrolieri e delle lobby per le grandi opere. Poi ho dovuto leggere che i parroci delle rispettive diocesi di Brescia e Verona, hanno fatto bene a vietare l’uso di oratori e spazi parrocchiali per incontri No Tav, di informazione diffusa alla popolazione direttamente coinvolta in espropri di abitazioni civili, aziende e terreni. Mi viene spontanea una domanda? Che razza di società oggi, viviamo noi tutti? Citare delle statistiche mi sembra un pò troppo semplificativo, il trasporto aereo, marittimo e terrestre, sono senz’altro di grande utilità nella vita dell’uomo, ma, la vita reale è un’altra, quindi bisogna conoscere bene anche il rovescio della medaglia. Dal dopo guerra ad oggi, sono state costruite grandi opere in ogni Regione italiana, molte di esse utile allo sviluppo territoriale ed economico, tante però inutili, che sono servite a scopi clientelari dei vari politici di turno, gli stessi politici che possono arrivare ad occupare quelle poltrone per ben oltre i 50 anni di storia di questo Paese.
Oggi l’Italia è sommersa da una miriade di problematiche che di anno in anno si sono sommate alla scarsa attenzione e il menefreghismo diffuso della nostra classe politica, che da sempre vive in un mondo a se, lontano dalla vita reale. Il nostro debito pubblico ci sta portando nel baratro, una povertà galoppante che non si era mai vista nel dopoguerra, il dissesto idrogeologico creato dalle mani dell’uomo, che oggi portano ad un disastro ambientale senza precedenti, poi, in ultimo, ma la più importante, non si tiene conto dei costi benefici di ogni opera, che puntualmente grava sulle spalle dei cittadini contribuenti. Fregiarsi di essere ambientalisti e non accorgersi di ciò che è stato fatto nella bassa bresciana negli ultimo 30 anni, mi sembra poco onorevole.
Dove sono stati questi ambientalisti se gli ospedali sono pieni di gente, di ogni età, ammalati per problematiche legate all’ambiente? Dove sono stati se oggi la provincia di Brescia è diventata una delle zone più pericolose d’Europa per la qualità della vita e dell’ ambiente? Nel Nord Europa, la stessa Europa in cui noi ci identifichiamo, si preserva l’ambiente, si usano energie alternative da decine di anni, il loro studio e le loro ricerche utilizzano tante eccellenze italiane, si usa il sole, si usa il vento, come potenziale propulsore ad ogni esigenza delle popolazioni, sui Fiordi, sui laghi, sui corsi d’acqua, battelli elettrici ovunque, tutto pensato e ragionato per essere meno invasivo possibile nei riguardi dell’ambiente e della vita che in esso vive. L’Alta Velocità, progetto vecchissimo di inizio anni 90, su un territorio italiano, così fortemente antropizzato, è solo una speculazione dannosa alla vita e all’economia di tutto il Paese.
Nel nostro futuro, per continuare ad essere un Paese civile, dignitosamente rispettato in ambito internazionale, ogni cittadino consapevole deve impegnarsi a vigilare affinché ogni azione irresponsabile dei nostri deputati a governare, sia bloccata nel nascere, che la loro cultura e conoscenza in materie ambientali, abbia una dettagliata e continua evoluzione al sistema tecnologico all’avanguardia che il pianeta offre, affinché ogni studio, ricerca e azione, possa nascere e poggiare su basi solide che guardino alla tutela e la salvaguardia della vita dell’uomo. Gentile Direttore, voglio ringraziarla personalmente e a nome di tutti i Comitati Nazionali, che ogni giorno lottano, in modo civile, contro le assurdità, la cecità, di uomini istituzionali irresponsabili che hanno perso ogni orientamento e il senso del giusto.
Angelo Polizzotto
Attivista No Tav