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Un bresciano nello spazio, l'appello di Riccardo: "Aiutatemi a diventare astronauta"

L'appello web del giovane Riccardo Bunt, ingegnere aerospaziale bresciano che sogna un giorno di poter volare nello spazio

Help me blast off into Space: liberamente tradotto, “aiutatemi a diventare un astronauta”. E' questo l'appello web del giovane Riccardo Bunt, ingegnere areospaziale bresciano che ha già superato una selezione difficilissima e quest'estate parteciperà allo Space Studies Program di Strasburgo. Sta completando la sua tesi in esplorazione spaziale, ma il suo sogno non finisce qui: vorrebbe iscriversi e iniziare l'ISU, l'Università internazionale dello spazio che forma i futuri leader del settore, sostenuta dalle maggiori agenzie spaziali tra cui Nasa, Esa e Asi.

Un sogno da 6.500 euro

Fin qui tutto bene, ma arriva l'inghippo: per partecipare al programma di studi di Strasburgo dell'ISU, della durata di due mesi, servono la bellezza di 18mila e 500 euro. Nonostante il sostanzioso contributo reperito grazie a una borsa di studio, al buon Riccardo mancano ancora 6500 euro: per questo motivo il giovane ha lanciato una campagna di raccolta fondi su GoFundMe, raggiungibile a questo link.

“Recentemente sono stato invitato a partecipare allo Strasbourg Space Program – dice ancora Riccardo – ma è davvero molto, molto costoso, direi astronomicamente costoso. L'ammontare delle spese, che includono le spese di partecipazione, vitto e alloggio, e di 18.500 euro: la mia prima mossa è stata di cercare borse di studio, e sono riuscito a vincere un bando per una borsa di 12.000 euro dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea. Questo è un ottimo inizio, ma mi restano ancora 6.500 euro, ed è per questo motivo che mi serve il vostro aiuto”.

Lo Space Studies Program

Dopo aver superato una difficile selezione, Riccardo Bunt è stato scelto come uno dei 120 candidati dello Space Studies Program di Strasburgo. “Partecipare al programma sarebbe davvero un sogno per me – continua Bunt – perché significherebbe seguire le orme di astronauti che un tempo erano studenti della ISU, l'Università internazionale dello spazio, come Jessica Meir (che volerà sulla Stazione spaziale internazionale ISS), Yi So-Yeon, la prima coreana dello spazio, James Newman che ha portato a termine quattro missioni a bordo dello Space Shuttle, il mio veicolo spaziale preferito”.

La International Space University

La International Space University o ISU, questo il suo acronimo in inglese, è una facoltà altamente selettiva, con l’obiettivo di formare i futuri leader nel settore aerospaziale attraverso corsi mirati in un ambiente interculturale. Il programma vanta tra i suoi sostenitori le maggiori agenzie spaziali: NASA (Stati Uniti), ESA (Europa), l’Agenzia Spaziale Italiana ASI, CSA (Canada), JAXA (Giappone) e molte altre. Per quanto riguarda le aziende private spiccano i nomi di Boeing, Airbus e Lockheed Martin, solo per citarne alcune.

Il programma prevede i seguenti dipartimenti:

  • Applicazioni per lo spazio
  • Ingegneria spaziale
  • Attività umane nello spazio
  • Management di attività spaziali
  • Politiche ed economia in ambito spaziale
  • Scienza e fisica dello spazio

La raccolta fondi

Al momento sono stati raccolti poco più di 500 euro: insomma, il traguardo è ancora lontano. Ma la campagna di raccolta fondi su GoFundMe è aperta e operativa: basta un clic per conoscere tutti i dettagli dell'avventura di Riccardo Bunt. Un bresciano nello spazio, chissà: sarebbe davvero la prima volta. Per chiunque voglia contribuire, sono previste una serie di “piccole ricompense”: dal classico biglietto di ringraziamento a una cartolina con dedica, fino a un patch di missione termoadesivo (della ISU) e una conversazione via Skype.

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