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Il lato oscuro del Garda: la contessa murata viva e lo scheletro senza testa

Storie fantastiche e leggende da brivido, tramandate nei secoli sul lago di Garda: raccolte e reinterpretate nei 18 racconti di “Gardenasiana”, la nuova antologia di Simona Cremonini

Ci sono storie che si tramandano da secoli, tra leggende e verità, altre che invece riaffiorano di tanto in tanto: in quanti ricordano della contessina Angelica, murata viva in un tunnel tra il castello di Drugolo e i Cappuccini? E quanti ancora, invece, hanno mai sentito parlare dello scheletro senza testa di Riva del Garda, e del teschio senza corpo di Malcesine? Questo, e molto altro ancora, è raccolto nel nuovo libro di Simona Cremonini, “Gardesaniana”, antologia di racconti con cui l’autrice traccia il bilancio delle sue storie di genere fantastico ambientate intorno al lago, e delle sue ricerche (che durano ormai da più di 20 anni) sulle leggende popolari della zona.

“Gardenasiana” tra storia e leggenda

“Gardesaniana” raccoglie in tutto 18 racconti, in parte inediti, dedicati ai vari luoghi del Garda, nelle sue tre province e nei dintorni, ispirandosi spesso a storie già raccontate nelle tradizioni popolari. Il libro, si legge nella quarta di copertina, “vuole far scoprire il lato horror, pauroso, fantastico, magico, sovrannaturale e a tratti fantasy del lago di Garda e dei luoghi che lo circondano: dalla montagna (6 racconti) alla collina (altri 6 racconti), passando per il fondamentale apporto dell’acqua (ultimi 6 racconti). Un giro del lago dunque, tra storie fantastiche, leggende e pizzichi di verità.

La contessina murata viva e i soldati fantasma

E si comincia così, allora, dalla contessina murata viva dei “Racconti di collina” fino alla leggenda dei soldati fantasma, nei “Racconti di montagna”, che ancora oggi viene tramandata nella Valvestino. Non troppo lontano si narra pure della strega “Giana”, che vive in Alto Garda, e di un bambino che conosce la storia del padre, che fu vittima della misteriosa donna. 

E ancora, qualche millennio addietro, la storia di Acilia, vestale dell’epoca romana sulla Rocca di Manerba, oppure di leggendarie silfidi che vivono nei boschi, o la dolce storia di una strana tradizione: il “custode delle ciabatte” che vive tra Manerba e Padenghe cui spetta il compito di raccogliere le ciabatte portate a riva dalla risacca o abbandonate in spiaggia, un gesto che pare serva a tenere lontana una strana creatura.. che sia il celebre mostro del Garda

Spoiler ma non troppo

Basta spoiler, ne abbiamo detti (e scritti) già abbastanza. Nota curiosa, per concludere: il titolo “Gardesaniana” è un omaggio al libro “Fantasmagoriana”, un vecchio classico delle storie di fantasmi che nel 1816 aveva ispirato anche Lord Byron, Mary Shelley e John William Polidori, mostri sacri della letteratura horror. Il libro di Simona Cremonini è edito da PresentARTsì, associazione culturale di Castiglione delle Stiviere.
 

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