Quando a Brescia cadde un metro di neve: e se dovesse succedere di nuovo?
Un curioso interrogativo nei giorni del 35mo anniversario della “nevicata del secolo”: anche Brescia fu sommersa da oltre 90 centimetri di neve
Con la dovuta distanza della memoria e dei ricordi, a tanti brillano gli occhi quando si parla della “nevicata del secolo”, tra il 13 e il 17 gennaio del 1985. Quest'anno ricorre il trentacinquesimo anniversario di quell'evento eccezionale, e ad oggi irripetibile: temperature minime quasi a -20, e 90 centimetri di neve caduti dal cielo in pochi giorni. Anche la provincia di Brescia venne travolta da quel freddo, e da quella neve: impreparati ad affrontare un'emergenza di tali proporzioni.
Il gelo artico dell'inverno 1985
Come scrive Wikipedia, l'inverno tra il dicembre 1984 e il gennaio 1985 fu particolarmente rigido, “caratterizzato da temperature sempre più basse a causa di un'anomalia termica della stratosfera, che provocò il congiungimento dell'anticiclone delle Azzorre con quello polare, permettendo la discesa di aria artica marittima sull'Europa”. Per chi se lo ricorda, solo pochi anni fa, fu una sorta di Burian in forma amplificata.
Dai primi di gennaio una massiccia ondata di gelo proveniente dall'artico russo raggiunse il Mediterraneo. In un primo momento provocò estese nevicate su Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Campania. In quei giorni, soprattutto in Emilia Romagna e Toscana, le temperature scesero anche al di sotto dei 20 gradi sottozero. Ma è tra il 13 e il 17 gennaio che arriva la neve, tanta neve, in tutto il Nord Italia.
La nevicata del secolo
Ancora oggi la chiamano “la nevicata del secolo”. Fu una sola perturbazione, ma della durata di 72 ore: a Brescia caddero circa 90 centimetri di neve, così come a Milano. Mezzo metro a Udine e Vicenza, 80 centimetri a Bologna, più di un metro a Como, fino a un metro e mezzo in provincia di Trento. Anche la nostra città rimase paralizzata: nessuno si aspettava un evento atmosferico di tale portata.
I primi fiocchi cominciarono a cadere domenica 13 gennaio, ma quasi nessuno ci fece caso. La dolce neve dal cielo però non smetteva più di cadere: in pochi giorni divenne un problema. Un grande problema: scuole chiuse, fabbriche e uffici pure, strade bloccate, spalatori e scavatori al lavoro tutto il giorno, l'esercito sulle strade con i carri armati per spazzare la neve e il ghiaccio.
E se dovesse ripetersi?
Negli anni in cui si parla di cambiamento climatico e riscaldamento globale, sembra difficile immaginare che una tale ondata di freddo e di neve possa ripetersi (per intenderci: ci fu un giorno di quel gennaio dove la minima era oltre i -15, e la massima a -6). Ma in realtà basta fare un salto indietro di pochi anni, come citato qualche riga fa: impossibile dimenticare l'ondata di gelo di Burian, fece nevicare anche ai primi di marzo (e negli Stati Uniti, ad esempio a Chicago, portò dei giorni di clima artico, con temperature al di sotto dei -30).
La nevicata del 1985 fu un'unione di fattori per così dire perfetta: le temperature in picchiata, il vento artico, la perturbazione senza sosta. Difficile ma non impossibile che possa ripetersi, nonostante i cambiamenti climatici: la tendenza, infatti, è quella di aspettarsi eventi atmosferici sempre più estremi. Come le supercelle d'estate, ad esempio, o la nevicata di marzo di un paio d'anni fa.