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"Babbo Natale era un venditore": la storia di Santa Claus tra leggenda e realtà

Barba lunga e abito rosso: le origini di Babbo Natale

Abbiamo già raccontato della storia di Santa Lucia, tra verità e leggenda: non potevamo esimerci dal raccontare anche la vera storia (o quasi) di Babbo Natale, il Santa Claus che tutti i conoscono e che tutti i bambini aspettano, in sella alla sua slitta trainata dalla sue magiche renne nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Proveremo a dipanarci nelle sue origini più che millenarie, legate alla tradizione cristiana e non solo, raccogliendo alcuni spunti magici e altri un po' meno. Volenti o nolenti, infatti, non si può non ammettere che la rappresentazione del Babbo Natale moderno sia stata significativamente influenzata dalla Coca-Cola. Ma non c'è da stupirsi: in un mondo dove tutto è merce, lo sono (purtroppo) anche i sogni dei bambini.

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Babbo Natale: le origini e la leggenda

In ordine cronologico, le prime tracce di un fac-simile di Babbo Natale risalirebbero addirittura ai tempi degli antichi greci: il primo portatore di doni, e nel periodo natalizio – non dimentichiamo che il Natale cristiano coincide più o meno con il solstizio d'inverno, e dunque con decine di miti e leggende ben più antiche, da Ercole ad Hare Krishna – sarebbe stato niente di meno che Poseidone, il dio dei mari. Sono millenarie anche le leggende legate a Odino, dio supremo dell'antica religione nordica: anche lui portava doni, a bordo di una slitta trainata da un cavallo volante. Le prime tracce cristiane, invece, coinciderebbero con San Nicola, vescovo di Myra in Turchia e considerato il protettore dei bambini.

Da San Nicola a Santa Claus

Da San Nicola a Santa Claus il passo è stato tutt'altro che breve. Ma è convenzione comune, oggi, considerare il celebre vescovo turco come il più attendibile precursore del Babbo Natale moderno. Aveva una lunga barba, e indossava una tunica rossa: fino a pochi decenni fa nei Paesi teutonici e del Nord Europa, dal Belgio all'Olanda fino a Germania e Austria, Santa Claus indossava ancora la divisa da vescovo. L'origine del nome sarebbe appunto olandese: Santa Claus da Sinterklass, ovvero San Nicola.

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Il Babbo Natale che conosciamo oggi

Il Babbo Natale che conosciamo oggi è molto più recente di quanto sembri. Fino al XIX secolo, infatti, seppure la leggenda fosse già ben radicata, spesso a Paesi e culture diverse corrispondevano rappresentazioni diverse. Babbo Natale poteva essere infatti un elfo o un folletto, oppure nella cultura anglosassone un omone anziano con una lunga barba bianca, una sorta di “spirito del Natale” che avrebbe pure ispirato il celebre “Canto di Natale” di Charles Dickens.

E la Coca-Cola? “L'idea di vestire Babbo Natale con questo colore non è venuta a noi – spiegano proprio da Coca-Cola Italia – perché era già stato rappresentato con un vestito rosso prima che diventasse protagonista delle nostre campagne pubblicitarie natalizie. Di certo Coca-Cola ha aiutato a creare l'immagine del moderno Babbo Natale: infatti il modo in cui la maggior parte di noi lo vede, l'uomo sorridente e paffuto con la barba bianca, viene dalla pubblicità di Coca-Cola. Prima di allora Babbo Natale era stato disegnato in vari modi, anche come un elfo spaventoso”. Babbo Natale come il Grinch? Incredibile, ma vero.

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Il “padre” di Babbo Natale

Dunque se si vuol dare una paternità al Babbo Natale, senza dubbio la si deve al disegnatore Haddon Sundblom, originario del Michigan: per decenni fu incaricato di disegnare Santa Claus per conto della The Coca-Cola Company. Si era ispirato inizialmente a una poesia di Clement Clark Moore, del 1822, in cui San Nicola veniva descritto come paffuto e accogliente. Ma per disegnarlo davvero, Sundblom chiese aiuto all'amico Lou Prentiss, che gli fece da modello dal vivo: era un venditore in pensione.

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