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Terrorismo, la regione organizza corsi anti fondamentalismo islamico nelle scuole

Il progetto formativo per docenti e dirigenti scolastici, sviluppato in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia (USRL), nasce nell'ambito della legge regionale 24/2017 ed è finalizzato a prevenire ogni estremismo violento, passando attraverso l'educazione della cittadinanza e il rispetto delle differenze.

"La Lombardia è la prima Regione in Italia ad organizzare corsi formativi nelle scuole volti a contrastare il l'estremismo violento che comprende fenomeni come il fondamentalismo islamico. Grazie ad una legge regionale, approvata lo scorso anno, insieme all'Ufficio scolastico regionale abbiamo messo in campo nuovi strumenti in grado di contrastare la diffusione di idee radicali ed evitare che queste, attraverso il cosiddetto proselitismo o indottrinamento ideologico, possano sfociare in estremismi". 

Lo ha detto l'assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale Riccardo De Corato questa mattina durante l'incontro 'Gli strumenti educativi nella prevenzione ad ogni forma di estremismo violento' presso la scuola 'IIS Cremona Zappa' di Viale Marche a Milano. Nell'occasione sono stati presentati gli esiti delle attività formative svolte da 5 scuole polo: gli Istituti Superiori Oriani Mazzini di Milano e Pesenti di Bergamo e gli Istituti Comprensivi di /BS, Sondrio Centro e Alessandro Volta di Mandello del Lario/LC. 

Il progetto formativo per docenti e dirigenti scolastici, sviluppato in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia (USRL), nasce nell'ambito della legge regionale 24/2017 ed è finalizzato a prevenire ogni estremismo violento, passando attraverso l'educazione della cittadinanza e il rispetto delle differenze.

"È necessaria - ha aggiunto De Corato - la diffusione di buone pratiche per l'integrazione già tra i banchi di scuola. Secondo i dati diffusi dall'Ufficio scolastico regionale in Lombardia gli alunni stranieri sono in crescita, al contrario di quelli italiani. Quest'anno in prima elementare i bambini stranieri sono stati ben 5.539 rispetto ai 5.149 dell'anno scorso per un totale di studenti di quasi 193 mila tutta la regione. Le maggiori concentrazioni, come è ovvio, si rilevano nei capoluoghi di provincia. Addirittura a Milano ci sono scuole dove gli italiani rappresentano la netta minoranza: un esempio sono le scuole elementari di via Paravia, zona San Siro, dove gli stranieri sono l'83,7%".

"Nel 2015 da uno studio del Centro Nazionale di ricerca francese effettuato su 7000 studenti - ha spiegato - è emerso che un giovane su ogni tre intervistati aderiva al 'fondamentalismo'. Il 32% non condannò completamente gli attacchi contro Charlie Hebdo e gli altri attentati a Parigi e, tra gli studenti delle scuole superiori, addirittura il 70% non considerò 'colpevoli' gli autori dei due attacchi". 

"Come dimostrato da questo studio - ha concluso De Corato - il multiculturalismo diffuso obbliga la scuola ad uno sforzo che non è solo quello dell'integrazione, perché i ragazzi spesso riescono ad integrarsi da soli, ma soprattutto quello dell'educazione affinché il fondamentalismo venga ripudiato e respinto".

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