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Lombardia: dopo la vittoria alle primarie Ambrosoli pensa all'unità

Kustermann e Di Stefano garantiscono il loro sostegno dopo la sconfitta, per altro largamente annunciata. E intanto arrivano i complimenti anche dell'ex sindaco milanese Albertini

Dopo la vittoria alle primarie, Umberto Ambrosoli ha scelto di trascorrere una domenica in casa con la moglie e i tre figli.

Le ultime settimane, infatti, sono state particolarmente impegnative per l'avvocato che ora è diventato ufficialmente il candidato presidente alla Regione Lombardia per il centrosinistra.

Ha partecipato a decine di appuntamenti organizzati dal suo comitato a Milano, città dove é nato e dove vive, ma ha anche girato tutte le province della regione per farsi conoscere e per conoscere a sua volta tutte le realtà.

La ginecologa Alessandra Kustermann e il giornalista Andrea Di Stefano non avevano molte possibilità di vittoria non essendo sostenuti dai partiti tradizionali della coalizione ma quello di Ambrosoli è stato un trionfo: ha ottenuto il 57,66% dei voti contro il 20,27% della Kustermann e il 28,81% di di Stefano.

Ambrosoli ha vinto in tutte le province lombarde, raggiungendo a Mantova addirittura il 76,97% dei voti e a Brescia il 69,45%. In provincia di Milano ha invece ottenuto il 52,20% e a Milano città il 50,92%.

Già sabato sera la Kustermann e Di Stefano gli hanno assicurato il loro sostegno della corsa al Pirellone. Scontati i complimenti per la vittoria all'interno del centrosinistra per l'avvocato che, dopo un lungo travaglio, ha deciso di accettare la sfida per il Pirellone.

Non del tutto inatteso ma comunque significativo quello dell'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, pure lui in corsa per le regionali: "Mi complimento con l'avvocato Ambrosoli per la vittoria alle primarie di centrosinistra", ha detto anche se ha voluto puntualizzare: "In amicizia tengo a precisare come di 'candidatura civica' l'avvocato Ambrosoli abbia mantenuto ben poco, essendo diventato in corso d'opera il candidato ufficiale del Partito Democratico, anzi un vero e proprio candidato di apparato. Ma sono scelte che rispetto".

Albertini non ha mai nascosto la stima per il figlio dell'Eroe Borghese: "Con Ambrosoli il confronto sarà basato sulle idee e non sulle invettive personali cui, ahinoi, siamo stati abituati negli ultimi anni".

"Ieri in Lombardia è stata scritta un'altra bella pagina di democrazia - ha dichiarato Davide Zoggia, responsabile degli enti locali del Pd -. Con la vittoria alle primarie di Umberto Ambrosoli, ora i lombardi hanno la possibilità di cambiare la Regione, chiudere con una lunga stagione di malgoverno e restituire a una grande regione come la Lombardia il ruolo che le spetta in Italia e in Europa".

"La cristallina vittoria di Ambrosoli alle primarie lombarde consegna al centrosinistra un candidato di qualità in grado di vincere e di avviare il dopo-Formigoni" ha affermato Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei che ha aggiunto: "Ora Ambrosoli dovrà tradurre le informazioni acquisite in un programma coerente, e ancor più in una squadra di governo dotata delle competenze, scientifiche e politiche, per affrontare con incisività le questioni aperte in una grande regione, la più importante d'Italia, la cui risoluzione servirà all'intero Paese".

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