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Strage di giovani migranti, ma sono tutti italiani: necrologi shock in paese

Succede a San Paolo: nella notte tra domenica e lunedì un gruppo di ignoti ha affisso in diversi punti del paese un cinquantina di annunci mortuari riportanti nomi inventati, ma cognomi tipici del posto.

Leonardo Fappani, di 8 anni, Emiliano Plodari di 12 anni, Tiziano Piovani di 27 anni: sono solo alcuni dei nomi riportati sui (falsi) manifesti mortuari comparsi nella notte tra domenica e lunedì nelle principali bacheche di San Paolo. Una cinquantina in tutto, sono stati affissi nei punti strategici della cittadina: davanti alle scuole, alla chiesa e a due passi dal mercato, affinché chiunque li potesse vedere.

Annunci mortuari a prima vista come molti, che hanno inquietato e parecchio i residenti, dato che avvisavano del decesso di bambini, ragazzini e giovanissimi. Nomi inventati, ma cognomi identici a quelli di molti che abitano nel paese della Bassa.

Ma per capire che si tratta soltanto di una provocazione basta avvicinarsi alla bacheca e scorrere il testo dell’annuncio: “Addolorati nessuno ne dà il triste annuncio. I funerali si svolgeranno nel mar Mediterraneo” si legge infatti nella maggior parti dei necrologi. In altri vengono addirittura citati alcuni passi del Vangelo: “Ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito”.

Un raid nato per scuotere le coscienze e sensibilizzare sulla tragica e attuale emergenza delle migliaia di migranti che muoiono mentre attraversano il mar Mediterraneo per raggiungere l’Europa. A compierlo un gruppo, non ancora identificato, di persone del paese: sono in corso le indagini per risalire agli autori, mentre i manifesti sono ovviamente già stati fatti rimuovere.

Un atto forte e anche piuttosto coraggioso che ha sortito l’effetto desiderato, dato che a San Paolo e pure nei comuni limitrofi, da giorni,  non si parla d’altro. Nei bar, come sui social, il paese si divide: da un parte chi comprende e apprezza il gesto, dall’altra chi lo ritiene solo un’idiozia. Tra questi ultimi c’è pure il primo cittadino del paese, Giancarla Zernini che, in un’intervista rilasciata al Giornale di Brescia, lo ha definito “Una grande sciocchezza”. 

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