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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

PSI Brescia: Maria Cipriano e la libertà di culto

Comunicato stampa della segreteria provinciale del Partito Socialista di Brescia, firmato da Maria Cipriano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BresciaToday

E mentre il Paese intero è perso nella bufera della crisi economica dalla quale non si vedono vie d’uscita, mentre i sindaci sono in rivolta perché preoccupati dai tagli che li vedranno costretti a loro volta a ridurre i servizi ai cittadini oberati già ben bene da tasse (vedi Irpef) vecchie e nuove, mentre il balletto romano (nel quale danza a suo agio benissimo la Lega), a Brescia la Loggia si pavoneggia sulla stampa con una ‘notiziona’: “Useremo tutti gli strumenti amministrativi per impedire la nascita di nuove moschee. […] Non ci sarà spazio nel nuovo Pgt per i centri di culto islamici, perché quelli che già esistono stanno creando troppi disagi. E non si tratta di ostacolare la libertà di culto: ci sono situazioni complesse che toccano le modalità di vita”.

La libertà di culto è salvaguardata in Italia, perché a Brescia siamo in Italia e non in un altro Stato, dalla Costituzione ma, si sa, a qualcuno sta stretta sia l’Italia che la sua bandiera e la sua costituzione: mi chiedo e chiedo ai nostri governanti se è mai possibile raggiungere un grado di miopia tale da fare con tanta leggerezza queste affermazioni. Se è vero che creano disagi i centri esistenti sarebbe utile saperne i motivi e, da bravi amministratori e osservanti la costituzione, ovviare ai  suddetti disagi non con l’impedimento ma fornendo strumenti adeguati. I nostri amministratori ci devono spiegare perché un culto religioso può essere consentito e l’altro no  e devono spiegare anche perché il culto ‘incriminato’ “crea situazioni complesse che toccano le modalità di vita“. La vita di chi? Siamo o no una città ormai multietnica dove, grazie a Dio e a molte donne e uomini di buona volontà, si sta cercando di tessere relazioni umane che consentano una sana convivenza?

Ricordando che la libertà di culto è riconosciuta anche dai documenti del Concilio Vaticano II chied : cosa risponderà la nostra giunta se un domani un gruppo di ebrei chiedesse di aprire una sinagoga oppure gli indù o i buddisti ?

Mi auguro che anche questa decisione sia sottoposta a un serio ripensamento e a una revisione.

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