rotate-mobile
Politica Piazza della Loggia

Politica e associazioni contro la legge sul testamento biologico

La risposta bresciana all'approvazione alla Camera del ddl a firma di Calabrò e Virgilio: "Una proposta che viola i diritti umani e obbliga la persona malata a sottoporsi senza opposizioni ai trattamenti medici". Per il Pd è legge truffa

Brescia città laica è l’obiettivo imprescindibile della nuova forza comune bresciana che riunisce i partiti di opposizione e le associazioni interessate, per dare una risposta precisa alla nuova legge sul testamento biologico approvata in questi giorni alla Camera dei Deputati. Di questo si è parlato al Caffè della Stampa di Piazza Loggia dove all’iniziativa politica comunitaria si è sovrapposto anche un dogma etico che in una società e in un Paese che si dichiarano democratici dovrebbe essere un assioma irrinunciabile: la sacrosanta libertà che ogni individuo ha nella scelta della propria vita, soprattutto quando la vita diventa una sofferenza, soprattutto quando la vita non è più vita vera. Tutti uniti per ripristinare il diritto alla libertà di scelta contro chi invece “si arroga il diritto di decidere della vita e della morte di tutti”, dall’Associazione Luca Coscioni a Libertà e Giustizia, passando per i partiti dell’opposizione cittadina, Pd, Sel, Idv, Psi e Radicali. L’intenzione chiara è quella di offrire un servizio al cittadino con la cosiddetta ‘autentica’, il testamento biologico riconosciuto da un atto notarile, un atto non solo civile ma anche politico, come già detto una risposta concreta a quella che in molti definiscono un vero e proprio attacco al testamento biologico come invece dovrebbe essere.

La nuova legge ‘contro’ il testamento biologico ha l’aria di essere “una proposta che viola i diritti umani, perché obbliga la persona malata a sottoporsi, senza possibilità di opposizione, a determinati trattamenti medici”. Sabato 16 luglio il primo tavolo informativo (dalle 10 alle 12 in Largo Formentone, dalle 17 alle 19 in Corso Zanardelli) durante il quale sarà possibile prenotare una data per ‘autentica’: ci sono anche due numeri di telefono a cui rivolgersi (333 5739886 e 030 3375584), più un indirizzo e-mail di riferimento (testamentobiologico.bs@gmail.com) . “Il progetto di legge contraddice nei fatti il suo titolo, è evidente che si tratta di una legge contro il testamento biologico – esordisce Cristiana Manenti della segreteria cittadina e regionale di Sinistra e Libertà – Noi vogliamo sollecitare una maggiore attenzione e una maggiore sensibilizzazione su questi temi, e far partire anche a Brescia la sottoscrizione per il testamento biologico. Quella approvata dalla Camera è una legge liberticida che viola la libertà del nostro Paese, anzi lo fa tornare indietro di 40 anni! Ci impegneremo nei prossimi giorni e nei prossimi mesi affinché questo testo non vada in porto e venga modificato”.

Un appello a tutte le forze e a tutte le associazioni per una Brescia laica, un appello ai medici e ai notai, un appello a tutta la cittadinanza. “Stiamo parlando di una legge truffa – aggiunge Cesare Giovanardi del Partito Democratico – una norma autoritaria che impedisce la libertà di scelta. Faremo una battaglia di civiltà, costruiremo un raggruppamento ancora più ampio: siamo già in tanti, e in tanti vogliono ancora aderire. Al di là del mondo laico o cattolico i cittadini vogliono decidere sul fine vita, dobbiamo fare in modo di poter assecondare questa volontà”. Dello stesso avviso anche Carlo Crocchi dei Radicali: “Invitiamo i cittadini a partecipare, per creare una contrapposizione giuridica su cui poter lavorare. Stiamo assistendo alla crisi sistemica della classe politica dominante, che come sempre sottostà alle imposizioni del clero. Un vero blocco oscurantista in cui il Servizio Sanitario Nazionale obbligatorio subisce la logica di crisi delle argomentazioni e della cultura, una crisi di sistema che abbraccia tutte le nostre attività, dalle libere professioni alla scuola”.

Non è poi così remota l’ipotesi di un referendum, nel caso la legge venga approvata in maniera definitiva. Una legge che, viste le contemporanee difficoltà finanziarie dello Stato italiano, è quasi passata in secondo piano: “Prigionieri del SSN – commenta invece Luigi Cerritelli del Partito Socialista Italiano – questa è la situazione che si prospetta per molti cittadini. Alla Camera non c’è mai chiarezza, ci sono solo sotterfugi, ma questa è l’Italia dominata dal clerical-fascismo. Per questo vogliamo creare una forza comune per lottare e sviluppare un giusto indirizzo che rispetti i valori etici”. Il Consiglio Comunale di Brescia per di più ha da poco bocciato il registro sul testamento biologico, nonostante le richieste di alcuni consiglieri come Alfredo Cosentini dell’Italia dei Valori: “Noi come cittadini non possiamo essere costretti a subire una terapia che non vogliamo. Il ‘trattamento sanitario obbligatorio’ legalizza l’intubazione, una cosa indegna e incivile per un Paese che si dichiara democratico. Da cattolico dico: lasciamo la possibilità a chiunque di scegliere le proprie volontà nei casi estremi, come nel fine vita”.

Secondo Giancarlo Massaro (Idv) nell’ambito di un rapporto con la modernità in cui i pilastri della politica sono la laicità dello Stato e la libertà del cittadino, “non si può prolungare artificialmente la vita di un cittadino per anni e anni”, altro non è che il temuto “accanimento terapeutico”. In sala anche l’avvocato Lorenzo Cinquepalme, segretario del circolo socialista Tempo Moderno: “In Italia esiste una maggioranza di opinioni in favore di un assetto normativo completamente diverso da questa legge. Le leggi passano senza che ce ne accorgiamo, il nostro lavoro pratico consisterà proprio nel far passare, nel divulgare la notizia”.

“Esiste un problema di mala informazione, soprattutto televisiva – spiega Anna Facchinetti dell’Associazione Luca Coscioni – Su temi come questi o manca l’informazione oppure viene divulgata a senso unico, viene clamorosamente falsata”. E poi c’è il problema medico,tantissimi medici sono contrari, “questa legge ‘mette in croce’ anche gli stessi medici”. Che fare? Prova a rispondere Luisella Bottoli di Libertà e Giustizia: “Questa nuova ‘autentica’ può essere il salto di qualità, oltre che una mossa politica ben più evidente rispetto a quella del 2009. I medici devono farsi sentire e ribellarsi a un progetto di legge che va contro il loro stesso sistema deontologico, il rispetto della volontà del paziente”.

Il testamento biologico è una realtà concreta in buona parte dei Paesi cosiddetti avanzati, dei Paesi cosiddetti del primo mondo. In Italia non l’abbiamo ancora capito, l’autoritarismo non si addice alla vita.

Associazioni e partiti (per ora) coinvolti: Sinistra e Libertà Brescia, Partito Socialista Italiano, Partito Radicale, Rifondazione Comunista Brescia, Italia dei Valori, Associazione Cellula Coscioni, Arcigay, Libertà e Giustizia, Movimento per la Scelta

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Politica e associazioni contro la legge sul testamento biologico

BresciaToday è in caricamento