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Capitolium: entro novembre la conclusione dei lavori

Il rilancio del sito romano, intende prendere in considerazione non solo i singoli nuclei architettonici, ma pure l’area nel suo insieme in modo tale da giungere ad un progetto organico e globale di apertura al pubblico

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BresciaToday

Sono ormai due anni che l’amministrazione cittadina sta lavorando per rilanciare il complesso museale di Santa Giulia e l’area limitrofa: “E’ costante l’impegno sui numerosi siti di interesse
archeologico che si trovano in via Musei – spiega il sindaco Adriano Paroli – grazie alla importate
collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e la Soprintendenza Archeologica stiamo dando
vita ad un progetto organico di riqualificazione dell’intera area.
Le principali zone di ricerca e
recupero si trovano ora nel pronao del tempio Capitolium e riguardano il prezioso teatro romano.
Un luogo che stiamo cercando di recuperare alla città.


Attualmente infatti è in corso una riflessione complessiva sull’area archeologica del tempio
romano, tesa ad una migliore conoscenza del patrimonio archeologico in essa racchiuso e
all’individuazione delle tappe principali per giungere ad una efficace valorizzazione.”
Un processo che si arricchisce di molte iniziative in un continuum che allarga sempre più l’area
d’interesse culturale, artistico e turistico.
In questo senso penso anche all’importante recupero che
la fondazione CAB sta facendo della chiesa dedicata a Santa Maria della Carità.

Riguardo al sito del Capitolium, si tratta di un tassello che arricchirà il nostro panorama
archeologico-museale, che da pochi mesi è stato riconosciuto e valorizzato come patrimonio
dell’umanità dall’UNESCO. Le sinergie costruite dal Comune di Brescia e la grande capacità di
rilanciare i suoi straordinari tesori naturalmente non si ferma a questa fondamentale tappa.

Oltre al Ministro Galan, che si dimostra sempre più interessato ai progetti riguardanti questa
zona della nostra città, le più recenti aperture vengono dall’assessore Regionale Buscemi che ha
confermato l’impegno assunto dal presidente Formigoni, alcuni mesi fa, durante i festeggiamenti
per il 200esimo anniversario del Teatro Grande.
Tutta l’area diverrà quindi uno dei musei storiografici più significativi per l’intera cultura europea.
Dalle Origine etrusche, romane e poi cenomani, passando per l’alto ed il basso medioevo,
ospitando culture e società come quelle longobarde, Brescia può raccontare la storia degli ultimi
due millenni, grazie a luoghi e reperti di inestimabile valore storico, culturale e sociale.

Il rilancio del sito romano, intende prendere in considerazione non solo i singoli nuclei
architettonici, costituiti dai monumenti antichi (santuario repubblicano, Capitolium, teatro
romano, decumano) e dai palazzi (casa Pallaveri e palazzo Maggi Gambara), ma pure l’area nel
suo insieme in modo tale da giungere ad un progetto organico e globale di apertura al pubblico.

“In riferimento agli obbiettivi specifici del progetto – prosegue l’assessore alla cultura Andrea
Arcai - la Soprintendenza ha proseguito i questi mesi con lo studio scientifico dell’area. In
particolare gi scavi dell’ex Santuario Repubblicano e della zona antistante il pronao hanno
permesso di apportare elementi straordinariamente innovativi nella complessa sequenza degli
avvicendamenti edilizi verificatesi tra il II secolo a.c. e età Flavia, fino a tutto il Medioevo.

Mi riferisco in particolare alle sequenze stratigrafiche emerse, che evidenziano la presenza di resti

insediativi più antichi rispetto a quelli del Santuario Repubblicano.
Da ciò l’importanza di affiancare all’attività di scavo quella del restauro del pronao da parte del
Comune di Brescia a completamento di un progresso congiunto di acquisizione di dati scientifici di
primaria importanza.”

“Guardando invece all’attuale restauro della struttura del Pronao del Tempio (pronao con timpano
e colonnato, portici laterali, scalinata, facciata esterna del tempio) – conclude Paroli - quest’ultimo
presenta aspetti di notevole pregio.

Il lavoro consentirà di fermare tutti i fenomeni che stanno causando un rapido degrado dei
manufatti. Se a ciò si aggiunge che la scalinata è in diretto collegamento con il grande scavo
archeologico in corsa prospiciente le strutture architettoniche originali del Tempio, emerge la
necessità scientifica di far procedere insieme gli interventi.
Tutte queste lavorazioni saranno
propedeutiche alla musealizzazione delle tre celle del tempio il cui progetto generale è in corso
da parte del Settore Edilizia Monumentale e i cui lavori si prevede termineranno entro la seconda
metà di novembre, mentre per i lotti successivi riguardanti il teatro romano ed i palazzi circostanti
sono in corso in questi mesi attente valutazioni ed analisi.

 

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