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Pubblico è futuro! Anche la Cgil Brescia alla manifestazione di Roma

Sabato 8 ottobre a Roma la manifestazione nazionale indetta dal primo sindacato italiano: i lavoratori della Funzione Pubblica e della Scuola in piazza contro la manovra del Governo: "Senza il pubblico sei privato"

“Abbiamo deciso di proseguire la nostra battaglia per la difesa dei diritti del lavoro, una battaglia che dura ormai da più di tre anni”. Così Damiano Galletti, segretario generale della Cgil Brescia, in vista della grande manifestazione organizzata dal sindacato a Roma per il prossimo 8 ottobre, una mobilitazione dedicata ai lavoratori (precari e non) della funzione pubblica, della pubblica amministrazione, della scuola e dei suoi derivati, a cui aderiranno anche centinaia e centinaia di bresciani. Lo slogan è semplice ma efficace, ‘Pubblico è futuro’, accompagnato da ‘Senza pubblico sei privato’: appuntamento per le ore 14 in Piazza della Repubblica, poi il lungo corteo arriverà fino a Piazza del Popolo, dove si terranno gli interventi dei segretari generali della Funzione Pubblica Cgil Rossana Dettori, della Flc (scuola) Cgil Domenico Pantaleo, senza dimenticare il discorso conclusivo della segretaria Susanna Camusso.

“In questa manovra c’è davvero una volontà persecutoria – continua Galletti – nei confronti del pubblico impiego e della scuola. Quello che succede in Grecia, e si parla di 30mila licenziamenti, sta succedendo anche in Italia con misure che mettono a repentaglio diritti, posti di lavoro e stipendi. Facendo così è impossibile risolvere i problemi strutturali di un Paese”. L’accanimento del Governo contro il lavoro pubblico si è concretizzato con il blocco, per almeno quattro anni, dei contratti nazionali e della conseguente contrattazione integrativa, con il blocco degli scatti per scuole e università, con l’ennesimo stop delle assunzioni, con il licenziamento dei precari e con il costante peggioramento delle condizioni del lavoro, tra cui lo ‘sbalzo’ sull’innalzamento dell’età pensionabile per le donne, fissato dal 2012 a 66 anni.

“Stiamo assistendo a delle scelte clamorose – aggiunge Donatella Cagno, segretaria generale della Fp Cgil Brescia– che non tengono conto delle persone e che servono solo a tagliare e a fare cassa, sia per quello che riguarda i licenziamenti (150mila precari a rischio) sia per i tagli agli enti locali. La situazione di estrema riduzione del lavoro pubblico ha già raggiunto uno stato avanzato, siamo in una fase di distruzione del sistema sociale, con un disinteresse assoluto per la vita dei dipendenti pubblici e dunque anche delle persone”.

“Dal 2008 ad oggi è in atto la piena distruzione del sistema scuola – conclude Pierpaolo Begni, segretario generale della Flc Cgil Brescia – rispetto a come era stato strutturato dal 1993 in poi. In questo modo il modello educativo della scuola primaria viene smantellato! E poi le terribili conseguenze di una manovra fatta senza discutere, con 130mila posti di lavoro in meno, il contratto bloccato ma che viene modificato in negativo, con cambiamenti peggiorativi su cose sostanziali come gli scaglioni stipendiali”.

Le cose non si mettono bene per il lavoro pubblico, anzi. Riforme universitarie che danno strapoteri al Magnifico Rettore e al direttore amministrativo, un passo indietro più che trentennale, i tribunali con personale dimezzato, l’accorpamento delle strutture scolastiche, le carceri sovraffollate senza agenti e mezzi.. E la mobilità regionale obbligatoria per tutti i salariati del pubblico impiego: il ddl 150 prevede una sede di lavoro ‘mobile’ in tutto il territorio regionale. Per chi non accetta, il licenziamento.

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