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Lombardia: proposta di referendum per riaprire le case chiuse

La Lega Nord ha presentato una proposta di referendum di abrogazione parziale della legge che nel 1958, scatenando la dura reazione del Nuovo Centrodestra. Formigoni: "Iniziative propagandistiche con i soldi dei cittadini"

Abolire o no la legge Merlin: la maggioranza di centrodestra al Consiglio regionale della Lombardia si è divisa sul tema della prostituzione. Il gruppo Lega Nord ha infatti presentato alla stampa la sua proposta di referendum di abrogazione parziale della legge che nel 1958 portò alla chiusura delle case di tolleranza.

L'iniziativa è stata condivisa da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lista Maroni, ma bocciata dal Nuovo Centrodestra, con loro al governo della Regione. "Chi ci tiene tanto presenti una proposta in Parlamento, noi non assecondiamo iniziative propagandistiche con i soldi dei cittadini", ha dichiarato il senatore Ncd ed ex governatore lombardo Roberto Formigoni, al Pirellone per una riunione dei consiglieri regionali del suo partito. Formigoni ha puntato l'attenzione sul costo che avrebbe il referendum. "Circa 500 milioni di euro, è questo il momento?", si è chiesto.

Il capogruppo lombardo di Ncd, Mauro Parolini, ha motivato il rifiuto spiegando che "non crediamo che sia un'emergenza e quello scelto non è il modo migliore per risolvere il problema". "Ci sono altre priorità": ha concluso Raffaele Cattaneo (Ncd), presidente del Consiglio regionale.

I proponenti del testo, che dopo l'eventuale sì al Pirellone seguirà la strada dell'iniziativa referendaria sottoscritta da almeno cinque Consigli regionali, hanno invece sostenuto le ragioni della loro scelta. "Bisogna porsi il problema senza posizioni ideologiche e ipocrisie", ha detto alla stampa il primo firmatario e capogruppo della Lega Nord al Pirellone Massimiliano Romeo.

Con l'abrogazione delle parti indicate della legge Merlin, le prostitute potrebbero esercitare la loro attività solo negli appartamenti, aprendosi una partita Iva e rilasciando ai clienti ricevute fiscali. Per il consigliere Fi Giulio Gallera, gli effetti della tassazione sulla prostituzione porterebbero alle casse dello Stato introiti "quasi pari a una manovra finanziaria".

Altro aspetto sottolineato dai fautori del provvedimento è la possibilità di effettuare controlli sanitari. In definitiva, per i proponenti, la Merlin sarebbe una legge "vecchia" e "scritta male" come hanno detto i capogruppo della Lista Maroni e di FdI, Stefano Bruno Galli e Riccardo De Corato.

Sulla questione il centrosinistra in Regione si è schierato contro. Il capogruppo Pd Alessandro Alfieri in una nota ha definito la Lega Nord "ossessionata dalla propaganda e dalla visibilità mediatica", mentre Lucia Castellano, alla guida del gruppo Patto civico, l'ha bollata come una "boutade da campagna elettorale", rivolgendosi al candidato alla segreteria del Carroccio Matteo Salvini.

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