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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Vito Crimi (Movimento 5 stelle): "Non esistono coordinatori nazionali nel Movimento"

Vito Crimi è il leader dei Grillini di Brescia. Nelle settimane scorse il suo nome è rimbalzato sul web come possibile coordinatore nazionale del Movimento 5 stelle, ma lui smentisce: "Non esistono coordinatori nazionali"

Vito Crimi è l'organizer, il coordinatore del Meetup di Brescia, vale a dire del Movimento 5 stelle, la lista elettorale di Beppe Grillo. Nelle scorse settimane sul web è partito un tam tam sulla nomina di alcuni coordinatori nazionali del Movimento 5 stelle caduta dall'alto senza criteri democratici: tra i coordinatori compariva proprio il nome di Vito Crimi.

Brescia Today lo ha intervistato per cercare di capire le dinamiche del Movimento 5 stelle sia a livello nazionale che locale.

Il Movimento 5 stelle è stata una delle sorprese delle ultime elezioni amministrative di primavera, come è il lavoro del movimento a Brescia?

Il MoVimento 5 Stelle è stato una sorpresa solo per i media, che ormai dipendono solo dalle parole che escono dalla bocca della casta politica, avendo perso completamente il contatto con la realtà. E’ un susseguirsi di dichiarazioni di personaggi che sono famosi solo perché voi media ne alimentate la fama, ma che ormai hanno perso la fiducia dei cittadini. Basti pensare che i partiti di Casini e Di Pietro a Milano alle ultime elezioni hanno preso la metà dei nostri voti.  Bastava prestare maggiore attenzione all’indignazione montante tra i cittadini, anziché alle dichiarazioni dei leader autoreferenziali. Cittadini che saranno ancora più indignati alle prossime elezioni quando avranno scoperto gli ulteriori inganni che stanno subendo, da parte di chi si è presentato come il vento nuovo ma ripercorre più o meno gli stessi passi di chi l’ha preceduto. A Brescia il lavoro è stato lungo, costante e intenso. Da 6 anni la realtà del meetup degli Amici di Beppe Grillo di Brescia è presente, ha condotto tante battaglie sui temi ambientali e della legalità a fianco di tutte le realtà associative, movimentiste e di cittadini. Sono state realizzate tantissime attività formative e informative. Oggi è arrivato il momento di fare un passo avanti, cercando di entrare nelle istituzioni per rendere le nostre battaglie più efficaci. Il nostro elemento di distinzione, rispetto alle forze politiche esistenti, rimane sempre la trasparenza, la partecipazione e la coerenza. In merito ai programmi ormai ce li hanno copiati, vengono tirate dal cappello come novità oggi cose che noi da anni ripetiamo venendo etichettati come populisti e demagoghi. Da anni aprliamo di abolizione delle province e per coerenza non ci siamo presentati alle elezioni provinciali, a differenza di chi oggi a voce ne chiede l’abolizione, ma non rinuncia ai privilegi di essere nei consigli provinciali. Da anni lottiamo contro i rimborsi elettorali e, unici e primi nella storia italiana, abbiamo rinunciato a 1 milione  e 600 mila euro di rimborsi elettorali. Chi oggi si riempie la bocca sostenendo che è da abolire il finanziamento ai partiti, lo faccia come primo passo, rinunci ai rimborsi, restituisca alle casse dello stato quanto percepito illecitamente in barba ad un referendum popolare. Non basta parlare, bisogna agire ed essere coerenti.
 

Parlando di tematiche più specifiche su Brescia lo stesso Beppe Grillo si era speso per il no alla discarica di amianto nel quartiere San Polo come avete accolto il rigetto del Tar del ricorso dei comitati per un cavillo procedurale?

In tutta Italia ormai si respira un’aria di conflitto tra cittadini e istituzioni, le vicende in Val di Susa, a Parma, a Voghera, dimostrano che chi ci governa spesso non ascolta le istanze dei cittadini che rappresenta. L’unico mezzo che ci rimane è la via giudiziaria, civile o amministrativa, ma questa via è impervia, piena di cavilli  burocratici che per i cittadini auto organizzati rappresentano un ostacolo non indifferente, oltre al costo.Non fermerà  sicuramente un cavillo burocratico la lotta dei cittadini, è assurdo pensare di realizzare una discarica di amianto in un posto dove doveva sorgere il “parco della cave” e ancor più appare assurdo che il Comune di Brescia accetti la nascita di una tale discarica in un territorio nel quale ha progettato di far sorgere la cittadella dello sport. Progetto al quale siamo contrari, in quanto trattasi dell’ennesima speculazione edilizia con unico obiettivo la realizzazione del nuovo stadio e di un’ennesima zona commerciale di cui certo Brescia non ha bisogno. La salute dei cittadini viene prima di qualunque cavillo burocratico… e se sarà da lottare come in Val di Susa, anche in San Polo ci saremo.

Quali saranno le prossime campagne che lancerà il Movimento 5 stelle per Brescia?

Innanzitutto l’adesione all’iniziativa di legge popolare regionale denominata “zero privilegi” che si pone come obiettivo la riduzione alla metà degli emolumenti dei consiglieri regionali, l’abolizione del vitalizio e la razionalizzazione di tutte le indennità e gettoni vari. A Brescia e provincia vogliamo quindi approfondire tutti i meccanismi della macchina amministrativa, il bilancio, il PGT, i regolamenti comunali, per essere preparati e poter esercitare il “fiato sul collo” sui nostri amministratori. Non tralasceremo la nostra battaglia contro l’inceneritore e a favore di “rifiuti zero”, un progetto che va oltre la semplice idea di raccolta differenziata. Staremo inoltre a fianco, come abbiamo sempre fatto, di cittadini, comitati, movimenti nelle loro battaglie fornendo tutto il supporto logistico e di diffusione delle informazioni che potremo dare. Obiettivo a breve termine Desenzano del Garda elezioni comunali del 2012. Noi ci saremo.

Il Movimento 5 stelle ultimamente fa parlare di sé anche per la sua struttura nazionale. L'ultima polemica è relativa alla nomina di 4 coordinatori nazioanli tra cui compare anche il suo nome oltre a quello di esponenti di Reggio Emlia, Treviso e Torino. La domanda che circola sulla rete é: come sono stati scelti? Quale il livello di democraticità?

E’ una polemica basata sul nulla:  non esiste alcuna nomina a coordinatori nazionali, un malinteso che è passato in rete e che ha creato solo confusione. Si tratta semplicemente di 4 progetti, primi di una lunga serie che chiunque potrebbe proporre, che servono a razionalizzare e ottimizzare le risorse del movimento a livello nazionale. E’ tra l’altro una richiesta che proviene dalla base del MoVimento da tanto tempo. A titolo di esempio, il progetto che mi era stato richiesto di seguire prevedeva di mettere a fattor comune i programmi delle singole liste civiche e i processi attuati per la loro formazione, così da rendere liberamente fruibili dei modelli di programma e di processo, tipizzati per caratteristiche geografiche o demografiche, per le liste civiche nascenti. In quanto progetto non si tratta di un ruolo politico, ma semplicemente di un riferimento tecnico per realizzarlo. Un progetto ha un inizio, uno svolgimento e un termine ad obiettivo raggiunto. Un progetto che si sarebbe realizzato in rete, con la collaborazione aperta a tutti, condividendone i metodi e i risultati. Trattandosi appunto di una mera funzione tecnica e non di un ruolo politico, non si capisce quale democraticità sia stata messa in discussione. Progetto tra l’altro che chiunque avrebbe potuto portare avanti autonomamente, e può sempre farlo, trattandosi di materiale già disponibile in rete a tutti. Il MoVimento 5 Stelle non ha una struttura nazionale, la caratteristica è sempre quella di cittadini auto organizzati, che non dipendono da strutture piramidali (provinciali, regionali, nazionali).

Proprio nelle ultime elezioni ci sono state polemiche per i metodi di accreditamento delle liste del Movimento 5 stelle e l'autorizzazione a presentarsi con il simbolo. Molti hanno criticato il fatto che a rilasciare tale dichiarazione sia "il blog di Beppe Grillo" magari spesso anche non conoscendo le realtà territoriali. Qual è la sua idea in proposito?

Quali sarebbero questi molti? Non mi sembra ci fossero tutte queste polemiche, solo che fa più rumore un albero che cade che un’intera  foresta che cresce. L’autorizzazione ad una lista civica viene concessa se in possesso dei requisiti previsti dal “non statuto”, sottoscrivendo gli impegni e presentando il certificato penale di ogni candidato. Non è richiesto nient’altro. La valutazione da parte del blog è assolutamente oggettiva su requisiti oggettivi. Se dovessero entrare logiche di “conoscenza” delle realtà territoriali, verrebbe meno l’oggettività della scelta e comincerebbero a nascere le correnti di chi appoggia un gruppo anziché un altro, dei livelli territoriali più ampi che entrerebbero nelle scelte dei singoli comuni, insomma una struttura piramidale che vogliamo evitare. La terzietà dello staff di Beppe è garanzia di valutazione oggettiva. I principi sono già scritti nel “non statuto”  e nella Carta di Firenze.



 

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