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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Scandalo sanità: "Se andiamo in Cina e Brasile noi siamo a posto"

Intercettazioni anche bresciane a margine dell'inchiesta che ha portato all'arresto del leghista Fabio Rizzi, di imprenditori e intermediari: nel vortice delle intercettazioni - ma nessun indagato - anche Caparini e Colosio

Nessun bresciano indagato e nessun affare concreto, per ora. Ma nelle carte che accompagnano l'inchiesta che ha portato all'arresto del leghista Fabio Rizzi, e con lui l'imprenditrice Maria Paola Canegrati, il medico di casa sul Garda Piercarlo Marchetti, il volto noto Pietro Caltagirone, non mancherebbero riferimenti bresciani. E di nomi non da poco.

Lo rivelano alcune intercettazioni, telefoniche e ambientali, rese note dagli inquirenti e pubblicate da BresciaOggi. I nomi: Bruno e Davide Caparini, padre e figlio da sempre nella Lega, il secondo ancora deputato leghista, e Angelo Colosio, ex sindaco di Montisola – ma venne eletto con An – e ora invece considerato un “militante” del Carroccio.

Nessuno di loro è iscritto al registro degli indagati: ma le intercettazioni appunto rivelerebbero i “contatti” tra i tre e soprattutto Fabio Rizzi, il “capofila” dell'inchiesta milanese. Sembra che la “mission” di Rizzi fosse aprire una società a Dubai, punto di partenza per un potenziale giro d'affari nei Paesi emergenti, su tutti Cina e Brasile.

Questa la squadra ipotizzata: Fabio Rizzi e Mario Valentino Longo – altro arrestato nell'inchiesta sulla sanità – a formare la società, padre e figlio Caparini a fare da fornitori. Cioè a gestire il flusso di macchinari e attrezzature gestendo i contatti con le aziende bresciane. Anche l'ex sindaco Colosio avrebbe dovuto rappresentare alcune aziende di settore.

Pare addirittura che un primo viaggio in Cina fosse alle porte, con i biglietti già pronti. Ma alla porta sono arrivati i Carabinieri, e ai polsi le manette. Alcune intercettazioni: se Longo non si fida fino in fondo di Bruno Caparini - “.. è terrificante..” - Rizzi lo tranquillizza: “Bruno c'è dentro da 60 anni”. “Cerchiamo di portare a casa subito il risultato – conclude Rizzi – Con Cina e Brasile noi stiamo a posto, senza altri problemi”.

Ma il coinvolgimento vista Valcamonica è subito smentito dai diretti interessati. “Rizzi ci ha rovinati tutti – ha dichiarato Bruno Caparini, ancora a BresciaOggi – perché andare a lucrare sugli anziani è come compiere un omicidio. Io non ho mai ricevuto 1 euro da nessuno, sono tutte balle”.

Gli fa eco il figlio Davide: “Nessuno di noi è coinvolto in questa vicenda, siamo totalmente estranei ai fatti. Le indiscrezioni che affermano il contrario sono prive di ogni fondamento”.

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