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Elezioni comunali 2013 Via Cesare Beccaria

Brescia Solidale e Libertaria: «L'eretico Arnaldo sindaco subito!»

La provocatoria presentazione dei candidati alle prossime amministrative: tra Niccolò Tartaglia e Tito Speri c'è anche la strega Benvegnuda, e un tale Ernesto Che Guevara, extracomunitario

Arnaldo da Brescia candidato sindaco, il rivoluzionario Tito Speri come papabile assessore, il matematico Tartaglia magari all’istruzione, il partigiano Giuseppe Gheda pronto a lavorare con i giovani, in lista c’è pure un extracomunitario, Ernesto Guevara de la Serna detto Che. Questi alcuni dei nomi della provocatoria e provvisoria lista con cui il movimento “fuori dagli schemi” Brescia Solidale e Libertaria si prepara alla prossime amministrative di primavera. “Una politica diversa, per rompere i luoghi comuni – ha detto nel corso della presentazione dei candidati al Caffè Letterario di Via Beccaria Sauro Digiovanbattista, con tanto di tunica e cappuccio in testa – Lontani dal centrodestra ma anche dal centrosinistra, quelli che hanno governato male per interi decenni. Per una politica che non sia liberale ma che sia sociale: anche se sappiamo bene che non ci sono singole persone in grado di salvare Brescia o l’Italia”.

Il riferimento, continua l’incappucciato Sauro, “è a quella Brescia che è sempre esistita ma spesso è stata nascosta dalla città ufficiale, dalla città dei poteri forti”. Un’idea di politica costruita su basi collettive, ha aggiunto Maurizio Bresciani, “per questo in lista ci abbiamo messi veri simboli di lotta contro le ingiustizie, e il capolista Arnaldo come massimo elemento di disturbo, quello che vorremmo essere noi contro le connivenze degli affaristi, della finanza bresciana”. Una città come Brescia “ormai alla deriva”, e quindi che “ha bisogno di una vera alternativa, e questa alternativa siamo noi”. Tra le proposte anche “il ripristino dei comitati di quartiere, come negli anni ’60 e ’70, espressione diretta di democrazia, il momento più alto di partecipazione”.

Per arrivare a questo, alla trasparenza e all’equità, un sistema di rotazione degli eletti a cadenza annuale, “in modo che la politica torni a muoversi anche in modo pedagogico”. Di pedagogia ha parlato infatti Simona Pedrini, impegnata nel sociale e nel terzo settore, “ambiti di lavoro dalla grande tradizione ma che a causa dei tagli sono oggi impossibilitati a gestire i servizi in modo dignitoso”, per non parlare degli utenti spesso abbandonati, o dei contratti degli operatori, “contratti che fanno perfino rabbrividire”. Nel simbolo di ‘partito’ uno scatenato Arnaldo e qualche segno ben indicativo come ‘Zang’ e ‘Tumb’, “una provocazione originale che si rifà al futurismo”, ci spiega Andrea Marini (già noto per le battaglie ambientaliste), primo passo verso “una cultura del rispetto” in cui in testa ci sia ovviamente la tematica ambientale, “a Brescia ogni piccola zona ha problematiche enormi”, vedi l’eredità della Caffaro o le torri dell’inceneritore, “è ora di finirli con i progetti di discariche o di cemento, bisogna ripartire dal riciclo dei rifiuti e dalla pedonalizzazione del centro storico e dei borghi, senza dimenticarsi del Parco delle Cave”.

Proprio i rifiuti, ricorda Fernando Scarlata, sono tra le prede più ghiotte per le organizzazioni mafiose: “Ormai parlare di infiltrazioni è limitativo, le mafie sono radicate in ogni settore del tessuto sociale ed economico. Il sodalizio con l’imprenditoria e le organizzazioni locali è da tempo compiuto, lo dimostrano gli affari e le collusioni, il riciclaggio di denaro nei centri commerciali. Un problema fondamentale ma di cui nessuno parla, nemmeno a livello nazionale”. In ultimo, ma non per ultimo, il tema del lavoro, ripreso da Roberto Bussi: “Abbiamo bisogno di un assessorato determinato e capace, pronto anche ad intervenire con espropri e acquisizioni, anche di aree dismesse, per avviare iniziative e proposte di sviluppo imprenditoriale”.

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