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Desenzano, il Consiglio di Stato blocca il Piano Tassere: «Ora la revoca»

Il Circolo Basso Garda di SEL chiama in causa "il principio di tutela ambientale" per sollecitare l'attuale amministrazione PD alla "valutazione di revoca dei Piani di Intervento" delle Tassere e delle Grezze

Il Circolo del Basso Garda di Sinistra Ecologia e Libertà richiama “il principio di tutela ambientale in tutti i suoi aspetti” in merito alla vicenda che riguarda i Piani di Intervento Integrati delle Grezze e delle Tassere, con particolare riferimento alla sentenza del Consiglio di Stato “il quale sospende provvisoriamente l’efficacia degli atti di approvazione” sulla ormai celeberrima espansione dell’area che si accompagna a Via dei Colli Storici, quasi ai confini del territorio desenzanese.

Un’espansione ingiustificata che presuppone un consistente aumento numerico della popolazione che a conti fatti difficilmente si realizzerà, e da qui la critica non troppo velata a quel PGT che dovrà essere approvato in tempi brevi e che "non si discosta molto da quello precedentemente vagliato dalla giunta Anelli", a fronte di “una campagna elettorale (da parte del PD, ndr) fortemente improntata sulla tutela del territorio” e che si è invece tradotta in “una totale chiusura da parte dell’attuale amministrazione in merito alla revoca dei Piani Integrati” di cui da tempo si discute.

Una situazione alquanto preoccupante, aggiunge Igor Bulgarini, che invita l’amministrazione comunale di Desenzano a “valutare la revoca dei Piani di Intervento, non inserendoli nel PGT da votare entro dicembre e di procedere verso l’annullamento, e solo dopo avviare la contrattazione prospettando anche un recupero dell’esistente alla controparte”. Ipotesi prima l’edificio della ex ragioneria, ricordando poi che “gli amministratori, quando erano forza di opposizione, si sono impegnati a coinvolgere la popolazione mediante la raccolta di 2mila firme per un referendum poi dimenticato in chissà quale cassetto”.

Un aspetto politico definito “alquanto preoccupante”, e un tentativo di risolvere la vicenda delle “forti espansioni edilizie della precedente amministrazione senza mai accennare all’impossibilità della revoca dei Piani in questione”. Il motivo? “Forse è stata pura strategia elettorale”.

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