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La Desenzano «rosa» 9 mesi dopo: «Meglio che 5 anni di centrodestra»

La maggioranza capitanata da Rosa Leso risponde alle (dure) critiche dell'opposizione Desenzano Civica. Dalla Sala dell'Orologio, la 'revanche' dell'amministrazione

Ci eravamo tanto.. odiati, nel corso della campagna elettorale dello scorso maggio, al ballottaggio le due liste che ora proseguono sulla via che par quella d’una campagna elettorale permanente, in cui l’opposizione attacca e l’amministrazione risponde. “Una campagna elettorale che invece dovrebbe essere finita da un pezzo – ha sottolineato il primo cittadino – Proprio per questo l’opposizione dovrebbe cominciare a ragionare in termini costruttivi, in una normale logica di democrazia. Non condividere è lecito, fuori luogo sono gli attacchi fini a sé stessi. Certe affermazioni poi, non hanno proprio senso”. Siamo a Desenzano del Garda, seconda città bresciana e perenne capitale del lago, dove la lista Desenzano Civica capitanata da Renzo Scamperle, sconfitto nel testa a testa del 2012, ha rilanciato l’affondo post elettorale con dure critiche all’operato dell’amministrazione di targa PD guidata da Rosa Leso, definendola addirittura “l’amministrazione delle promesse mancate, senza trasparenza e senza alcuna attenzione al sociale”.

Queste le “affermazioni senza senso” secondo il sindaco Leso, che per rispondere alle accuse ha chiamato a sé la squadra di governo al completo, Rodolfo Bertoni, Maurizio Maffi, Antonella Soccini, Valentino Righetti e Maurizio Tira, punto dopo punto dalla Sala dell’Orologio del Comune. “Non siamo qui per difenderci – ha spiegato – ma per informare la stampa e i cittadini. Tutto quello che è stato fatto finora risponde al nostro programma di mandato. Il nostro è un lavoro sinergico e a lungo termine, un progetto complessivo per un’idea davvero nuova di città”. Se dunque Scamperle e i suoi hanno parlato di “progetti invasivi”, gli assessori chiamati in causa rispondono allora sul PII Conad a Rivoltella, “ancora tutto da valutare”, o sul nuovo molo della Lega Navale, sui cui però anche la Provincia di Brescia si è già espressa valutando che “si tratta di una struttura leggera”, 25 metri di lunghezza e 1 di larghezza, con pontile mobile da 8 metri che “consentirà l’accesso anche ai disabili, meno invasivo dei moli foranei e dunque con un impatto praticamente pari a zero”. Quando manca poco più di un mese alla pubblicazione del PGT sul BURL, “in sei mesi abbiamo fatto più e meglio dei cinque anni dell’amministrazione precedente, e l’aver cancellato il ‘vecchio’ Piano è azione meritoria per tutta la città”.

Dirette risposte ad altrettanto dirette critiche, e ce ne sarebbero ancora, vedi la Consulta Urbanistica costruita, secondo la maggioranza, “attraverso un percorso di partecipazione, ma gli stessi che sollevano il problema si dimenticano delle delibere del Consiglio Comunale”, vedi la passeggiata a lago di Rivoltella, “un progetto non condiviso da parte della popolazione” perché in effetti “c’è chi lo considera limitativo e chi invece invasivo”. Spazio però anche alle proposte: riqualificare “prima di tutto”, Via Bardolino e Via Sirmione, “è da 30 anni che se ne parla”, Via Colombare di Castiglione e i nuovi parcheggi, i 54 già attivi in fondo alla stazione mentre si attendono gli ascensori e i nuovi macchinari in aiuto dei disabili, l’ampliamento del Vallone a seguito del PII di Viale Venezia, il Maratona e tutto ciò che lo circonda, un nuovo accesso e una rotatoria, l’allungamento della passeggiata a lago e il definitivo abbandono del “progetto interrato” da 18 milioni di euro, “non ci sono più i presupposti economici”.

Proprio lì, a due passi, la nuova gestione dei porti che verrà discussa in Consiglio il 10 aprile, “una scelta conveniente per il frangente storico che viviamo”. E gli occhi sempre puntati sul bilancio, entro il 30 aprile il consultivo 2012, come legge prevede, ma di “ipotesi provvisorie” ancora si parla, il Patto di Stabilità preme (3,9 milioni nel 2013), l’avanzo di bilancio è bloccato, “le contingenze economiche non sempre ci permettono di agire come vorremmo”. Una battuta, per stemperare (forse) gli animi: “Siamo stati eletti meno di dieci mesi fa. Di solito perfino i carcerati, prima di essere giudicati sulla condotta, hanno almeno un anno di tempo”.

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