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Il sindaco leghista di Chiari vieta il matrimonio ai clandestini

Da fine settembre, a Chiari, per sposarsi è necessario essere in possesso del permesso di soggiorno. Ma la direttiva firmata dal sindaco Sandro Mazzatorta è in contrasto con una sentenza della Corte Suprema del luglio di quest'anno

L’amministrazione comunale di Chiari, guidata dal sindaco leghista Sandro Mazzatorta, ha vietato i matrimoni per i clandestini. Lo scopo dichiarato del provvedimento è quello di evitare i casi in cui le nozzevengono organizzate al solo fine di far ottenere la cittadinanza italiana a uno dei due sposi.

Non importa se il provvedimento va contro a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale: chi deciderà di sposarsi nel paese bresciano dovrà presentare il permesso di soggiorno o la carta di soggiorno in corso di validità. Mazzarotta dice di rifarsi alla Bossi-Fini e al “Pacchetto Sicurezza” del 2009, che aveva inserito nel Codice Civile l'obbligo per gli stranieri di essere in possesso del permesso di soggiorno per ottenere le pubblicazioni di matrimonio.

Ma gli Ermellini, nel luglio di quest'anno, hanno dichiarato la parziale illegittimità dell’art. 116, primo comma, del Codice Civile, stabilendo che lo status di immigrato o immigrata irregolare non può essere di per sé motivo per vietare le nozze con un cittadino o una cittadina italiana. Scrive la Corte: "la condizione giuridica dello straniero non deve essere considerata come causa ammissibile di trattamenti diversificati e peggiorativi […]. La limitazione al diritto dello straniero a contrarre matrimonio nel nostro Paese si traduce anche in una compressione del corrispondente diritto del cittadino o della cittadina italiana che tale diritto intende esercitare".

Il sindaco di Chiari, evidentemente, non la pensa allo stesso modo e, nella direttiva emessa a fine settembre, si impone che i documenti inerenti al soggiorno debbano "essere esibiti agli uffici della pubblica amministrazione ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero. […]. Nell’ambito della documentazione necessaria ai fini della pubblicazione di matrimonio deve essere presentata dallo straniero il permesso di soggiorno o la carta di soggiorno in corso di validità".

 

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