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Brescia, 120 anni di CGIL: «Un dovere e un onore, la storia di un movimento»

Da maggio a settembre quattro diversi appuntamenti per celebrare il secolo più un quinto di una delle più antiche organizzazioni sindacali italiane. Non mancheranno i grandi relatori, da Susanna Camusso a Maurizio Landini

La Camera del Lavoro di Brescia si prepara a celebrare i primi 120 anni della sua lunga storia con una serie di iniziative a metà tra il dibattito e l’incontro, il concerto e il ricordo, quattro appuntamenti da maggio a settembre con la partecipazione di grandi nomi del mondo sindacale, Susanna Camusso e Maurizio Landini, del mondo politico locale, Adriano Paroli e il vescovo Luciano Monari. Già definito il PROGRAMMA UFFICIALE, vale la pena soffermarsi sul significato della celebrazione di quella che rimane una delle organizzazioni più antiche d’Italia, una delle prime “organizzazioni unitarie ed autonome del proletariato, capace di rappresentanza e di rivendicazione”.

In mattinata la segreteria al gran completo ha voluto presentare quella che sarà una grande occasione, per i lavoratori, i pensionati, i cittadini. Al tavolo Damiano Galletti, Silvia Spera, Pierluigi Cetti e Oliviero Girelli, nel cuore la consapevolezza di una grande passione e, perché no, di una grande missione. “Nonostante la crisi non vogliamo dimenticare la storia della Camera del Lavoro di Brescia, una storia importante e che dura da un secolo.. più un quinto. Nel corso dei decenni abbiamo attraversato situazioni economiche e sociali molto difficili, dalla Grande Crisi del ’29 a due Guerre Mondiali: la CGIL bresciana non si è mai tirata indietro, ha mantenuto alti i suoi valori e il suo ruolo, sempre viva e sempre punto di riferimento per i lavoratori”.

“Ricordare i 120 anni è un dovere ma un onore, per ricordare la storia intensa e particolare di un intero movimento, fucina di delegati e di dirigenti, per dare risposta a chi ne ha bisogno, ai lavoratori, ai pensionati. Senza scordarsi della forte connotazione operaia della CGIL di Brescia, nell’impegno e nella lotta, nella creazione e diffusione di idee sindacali e politiche innovative”. Si comincerà il 27 maggio, data non casuale e che vuole ricordare anche i martini di Piazza Loggia, proprio giorno prima dell’anniversario di quella maledetta data, perché oggi come non mai si sente “il bisogno di essere presenti”, e chiedere ancora giustizia, “verità storica e verità giuridica”.

Incontri che proseguiranno poi a giugno, in occasione della quarta edizione della Festa Regionale, fino a settembre, con Monari prima e Landini poi, “confronti sul passato, sul presente ma soprattutto sul futuro del lavoro e della rappresentanza”, confronti tra “la dottrina sociale della Chiesa e la dottrina sociale del sindacato”. Il periodo è quello che è, non ci si può fermare. Battaglie di fabbrica e battaglie di civiltà, per la difesa dei diritti e delle risorse, dal nuovo attacco alle trattenute sindacali (dopo Lucchini anche l’Iveco) alla difficile questione dei tempi, in una fase che pare ogni giorno più difficile.

“Alterneremo celebrazione  riflessione. Vogliamo festeggiare il positivo che ci è stato consegnato e che ci impegniamo ad accrescere, la nostra gratitudine per l’impegno e per il sacrificio di cui sono fatti quei risultati. Vogliamo riflettere sui nostri attuali compiti per rispondere bene ad essi, e guardare con intelligenza e fiducia verso il futuro”.

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