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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Cellatica

Crisi: a Cellatica la giunta si taglia gli stipendi, con un progetto più grande

Tagli ai compensi, tagli alle spese giudicate non necessarie, estinzione di mutui e nuovi investimenti, anche nel fotovoltaico. La crisi si combatte anche così: "Tutto questo per destinare risorse maggiori ai servizi sociali"

Cellatica arriva a malapena a 5mila abitanti, ma negli ultimi tempi si è fatto conoscere un pochino di più. Il merito a questo punto, oltre al buon vino, è anche della buonissima gestione dell’amministrazione comunale attualmente in carica (dal 2009), che con tagli alle spese, ai propri stipendi, nuovi investimenti ed estinzione di vecchi mutui è riuscita a risanare le casse comunali e a mantenere alto il livello dei servizi socio assistenziali. “In Italia spesso quando si vogliono cambiare le cose poi non si combina nulla perché si fanno confronti con altri – racconta a BresciaToday il primo cittadino Paolo Cingia – Se vogliamo tagliare gli stipendi a parlamentari dobbiamo prima guardare quelli dei magistrati, se vogliamo tagliare gli stipendi ai magistrati dobbiamo prima guardare quelli dei dirigenti.. tutti fanno questo gioco, tutti guardano sempre qualcun altro. Noi invece ci abbiamo pensato subito, e abbiamo subito agito: il ragionamento è giusto, i livelli di spesa effettuati fino ad oggi non sono più sostenibili e ognuno deve fare la sua parte. Noi abbiamo fatto la nostra!”.

Fin dall’insediamento la giunta ha scelto di percepire anche meno del minimo sindacale, e come il sindaco hanno fatto questa scelta anche Angelo Frassine (vicesindaco), Pier Luigi Frassine (assessore ai Giovani), Angelica Rantieri (Cultura) e Lucia Febbrari (Assistenza). “Quando ci siamo candidati sapevamo di dover offrire un servizio, e non di guadagnare – continua il sindaco Cingia – Se facciamo i conti correttamente, rispetto agli emolumenti previsti dalla legge riusciamo a risparmiare 31mila euro all’anno”. Quasi 16mila nel 2009, 31mila nel 2010 e nel 2011, 31mila per il 2012 e il 2013 e, elezioni volendo, anche per gli anni successivi.

Un ottimo modo per lanciare un segnale positivo, a questo punto non solamente simbolico. Ci sono state anche altre riduzioni importanti, altri tagli significativi: “Abbiamo tagliato quelle voci di spesa che tra virgolette possiamo definire ‘improduttive’, quelle che non servono per il mantenimento o il funzionamento della struttura comunale. Inoltre abbiamo investito risorse per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui nostri edifici scolastici, 155 Kw di potenza attivati tra maggio e giugno, 100mila euro che da un lato consentono la riduzione dei costi energetici che il Comune è costretto a sopportare (vedi autoproduzione), dall’altro abbiamo la tariffa incentivata mutuata dal CSE per l’installazione di nuovi impianti”.

Ad essi vanno aggiunti il recupero dell’ICI, la nuova regolarizzazione della TARSU, investimenti mirati e la definitiva estinzione dei mutui contratti in precedenza: “Nel 2010 abbiamo chiuso un arretrato di circa 200mila euro, il che significa 30mila euro in meno ogni anno, sia per la quota di capitale sia per il rimborso degli interessi. Questo insieme di situazioni, di attività di riduzione, significa una maggiore destinazione di risorse alle attività di servizio, servizi sociali, servizi alla persona e alla scuola, contributi per i giovani”.

In pochi anni una cifra più che significativa: “A fronte di questo logicamente il Comune ha avuto a sua disposizione un numero sempre maggiore di risorse, per continuare a migliorare i servizi che diamo ai cittadini, potenziando così la nostra rete socio assistenziale”. E di questi tempi, sempre più magri, una buonissima notizia.
 

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