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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Primarie centrosinistra Brescia: tra il Pd e la Loggia mettici Fenaroli

Marco Fenaroli ha già lanciato la sua candidatura, il Pd senza Corsini pensa a Del Bono. Il gioco innocente delle primarie del centrosinistra comincia da qui: se ci mettiamo anche due outsider il divertimento è garantito

Quando ci vuole ci vuole, e allora meglio specificare: da adesso in poi troverete una semplice serie di ipotesi, da non prendere troppo sul serio. Eppure i calcoli che ne emergeranno non sono poi così campati in aria, e possono fornire un quadro piuttosto preciso della situazione attuale del centrosinistra della città di Brescia in vista delle prossime elezioni amministrative, previste nel 2013. Se dall’altra parte della barricata il gioco si risolve tra Lega e Pdl, con la (ri)candidatura di Adriano Paroli che potrebbe già mettere in chiaro le cose, l’attuale opposizione non potrà che andare alle primarie, con tutte le conseguenze del caso.

Senza entrare nel merito delle recenti primarie di coalizione della città di Palermo, sui cui ha pesato (e non poco) l’appoggio dei simpatizzanti di Raffaele Lombardo, ci si può più agilmente basare sui risultati delle primarie di Genova, una replica (anche se con ampie differenze) di quanto già accaduto a Milano con Giuliano Pisapia. Ma torniamo a Brescia, e vediamo quali possono essere (ad oggi) i papabili candidati per il centrosinistra: per il PD possiamo metterci Emilio Del Bono, che vale come figura di riferimento per tutti quelli della sua ‘area’, e Marco Fenaroli, unico candidato uscito veramente allo scoperto. Come outsider ci aggiungiamo Laura Castelletti e Cesare Giovanardi, misceliamo gli ingredienti e il gioco è fatto.

Se a Genova hanno votato in 25mila circa, facendo il paragone numerico tra le due città possiamo facilmente calcolare che a Brescia potrebbero andare al voto tra le 8mila e le 11mila persone. Dati molto diversi, l’uno e l’altro valore possono significare tantissimo. Senza voler dimostrare inconfutabili assiomi si può comunque dire che la quota degli 8mila potrebbe mettere in crisi il Partito Democratico, che invece vincerebbe in scioltezza in caso di un grande afflusso di votanti. Perché? Marco Fenaroli è molto conosciuto in città, sindacalista dall’esperienza decennale, uomo vicino alla Caritas e quindi alla chiesa bresciana, politico e attivista che si è sempre battuto per la difesa degli immigrati. Conti alla mano potrebbe ‘portare a casa’ dai 3mila ai 4mila voti.

Emilio Del Bono (o chi per lui) è il candidato forte del PD più istituzionale, un PD che in città però conta poco più di 1000 tessere. Sempre con ampi margini di approssimazione, se votassero in 8mila anche il conteggio dei suoi voti a favore si avvicinerebbe alla quota di Fenaroli, tra i 3 e i 4mila. Se i votanti supereranno invece i 10mila il suo vantaggio ovviamente crescerebbe. I due outsider, Giovanardi e Castelletti, potrebbero muovere tra i 2 e i 3mila voti in due, da 1000 a 1500 voti a testa.

La tabella che trovate di seguito è decisamente più chiara. Non che a Brescia possa succedere quello che è successo a Milano prima e a Genova poi. Ma se i numeri sono davvero questi, allora niente è da escludere.

tabella primarie csx brescia-2

 

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