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Alba Dorata sbarca in Lombardia per «ripulirla dall’immigrazione selvaggia»

Il partito xenofobo e antisemita di matrice greca presenta una lista per le prossime elezioni regionali: "Pronti a ripulire la Regione dall'immigrazione selvaggia e delinquenziale"

Alba Dorata varca i confini ellenici e sbarca nel "Belpaese", pronta a raccogliere i voti di disperazione generati da una crisi economica di cui non si intravede la fine, e dal sordo agire di un governo tecnico che preferisce far quadrare i conti anche a costo di fare saltare la coesione sociale.

Il partito, che ha già aperto cinque sedi sul territorio, si dice pronto a ripulire la Lombardia dall’immigrazione "selvaggia e delinquenziale", dalla corruzione e dalle mafie. Pronto a trasformarla in un cantone autonomo dotato di una moneta locale in attesa che ritorni la "nuova lira".

Sono questi i punti del programma con cui Alba Dorata Italia — lo ha spiegato il segretario nazionale Alessandro Gardossi — si presenterà alle elezioni regionali in Lombardia della prossima primavera.

Si tratta della prima volta in Italia del movimento di estrema destra nato sull’esperienza del partito greco, xenofobo e antisemita, che ha scalato il parlamento ellenico facendo eleggere 18 parlamentari e distinguendosi per un esplosivo mix di pestaggi, slogan razzisti e iniziative di populismo solidale (riservate ai soli greci).

Il leader di Alba Dorata in Grecia ha dichiarato di essere antisionista, di volere una “dittatura dell’intelligenza” (tradotto: il fascismo con lo zucchero a velo, ndr) e di avere ammirazione per la politica economica di Adolf Hitler.

Mentre, nello statuto del partito, si legge che solo "chi è Ariano di sangue e Greco di discendenza" può far parte del movimento. Nel corso di un'intervista, il segretario generale del partito, circa la propria posizione sull'omosessualità, ha affermato che "i gay sono una parte malata e anormale della società greca".

Dopo i The Family, i dossier, i vari Belsito e il crollo leghista alle elezioni amministrative 2012, certificato dal k.o. nelle roccaforti brianzole, in Lombardia c'è sicuramente una buona fetta di "elettorato disperso" pronto a riversare la colpa della crisi e del disagio sociale di cui è portatrice su "Rom, Zingari e Negher". Niente di nuovo, a ben vedere: nei momenti di crisi economica, il fascismo è il marchio di cui l'Italia detiene ancora il copyright.

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