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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Paroli: "non cerco nastri da tagliare, ma cosa è meglio per la città"

Prima della chiusura estiva, il primo cittadino ha incontrato la stampa, parlando del momento difficile che sta attraversando la città, per la mancanza di fondi necessari alla copertura di tutte le grandi opere messe in cantiere

Prima che il gran teatro della politica chiuda per ferie, il sindaco Paroli incontra la stampa in versione gran conciliatore, el comandante de pueblo che chiama a raccolta i gentili per il bene comune della città assediata: “La crisi ci ha portato al tempo dei tagli e delle vendite, un problema che non investe solo Obama e gli Stati Uniti; anche Palazzo Loggia si prepara a valutare concretamente una stagione di alienazioni, e chiunque sia interessato a ragionarne con onestà intellettuale e senso di responsabilità è il benvenuto". E aggiunge: “Non cerco nastri da tagliare, ma cosa è meglio per la città. E' questa la mia idea di sindaco”. 
 
Ma sulle parole del primo cittadino aleggia funesto un fantasma che ha forma e aspetto di un indebitamento da centinaia di milioni di euro, necessario per finanziare in primo luogo la metro, e che potrebbe improvvisamente mutare nel famoso passo più lungo della gamba.
 
 “Oggi è un problema enorme, 400 milioni di indebitamento, costi che peseranno per i prossimi decenni” spiega Paroli. “Dobbiamo lavorare per rendere questo problema un'opportunità, sapendo che la trasformazione non è automatica”. 
 
Traducendo, per poter cavalcare questa opportunità, bisognerà, dato che i soldi non partoriscono altri soldi, decidere dove tagliare (e soprattutto a chi) per fare cassa. Già con la variazione di bilancio di venerdì scorso la “sistemazione” dei conti ha avuto inizio. 
“Chi vuole collaborare è il benvenuto”, aggiunge Paroli rivolgendosi alle opposizioni, che forse sentono puzza di bruciato: facile chiamare a raccolta solo quando la nave rischia di rovesciarsi in balia delle onde. 
 
Spesso, in queste situazioni, la tentazione di starsene a guardare è forte. E comprensibile, perché mai si dovrebbe soccorrere il proprio avversario?, che continua, snocciolando i grandi progetti in cantiere (il contestatissimo parcheggio sotto il castello, l’abbattimento delle torri, sede unica, cittadella dello sport): “io sto facendo quello che serve alla città e quello che serve alla città non è negoziabile e non intendo rinunciare a niente di quello che abbiamo avviato”. 
 

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