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Tutti a casa: cosa rischia chi si muove in auto e non rispetta le regole

I dettagli del decreto #IoRestoaCasa approvato lunedì sera dal presidente del Consiglio: multe fino a 206 euro, denunce e arresto, ecco cosa si rischia

Il messaggio è chiaro, chiarissimo: si deve evitare di uscire di casa. Lo ribadisce anche la Presidenza del Consiglio dei ministri nelle Faq (Frequently asked questions) pubblicate su governo.it a margine dell’operatività del decreto denominato #IoRestoaCasa, che di fatto ha ampliato a tutto il territorio nazionale le limitazioni che nel fine settimana erano state attivate solo per la Lombardia e altre 14 province. Niente più zone rosse, dunque, ma tutta Italia come una “zona protetta”, regole uguali su tutto il territorio nazionale.

Quali sono gli spostamenti autorizzati

Entriamo nel dettaglio di alcune specifiche relative allo spostamento delle persone per motivi lavorativi o di necessità. Si può uscire per andare al lavoro  o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti. È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.

Spostamenti per motivi di lavoro

Dunque gli spostamenti sono giustificati per “comprovate esigenze lavorative”. E’ sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, se possibile, o prendere ferie e congedi. Affinché le motivazioni siano “comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante citata poche righe fa, o con altro ogni mezzo di prova, la cui non veridicità costituisce reato. Sarà infatti cura delle autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
Non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi, ma non mancheranno i controlli: la polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, vigileranno sull’osservanza delle regole.

Acquisto di beni di prima necessità e motivi di salute

Si specifica inoltre che sarà sempre possibile uscire per acquistare generi alimentari, e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili. In caso di stretta necessità (ad esempio per comprare le lampadine che si sono fulminate a casa, o i sacchi di pellet per la stufa) sarà possibile uscite anche per acquistare beni diversi da quelli alimentari. Nessuna limitazione anche per eventuale assistenza di parenti e anziani non autosufficienti, ma con la massima cautela: cercate di proteggerli il più possibile dai contatti a rischio.

Reati e sanzioni

Come riferisce il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, per chi sgarra le sanzioni saranno salate, salatissime: fino all’arresto per tre mesi. La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica). Certo tutto è in divenire: non si escludono ulteriori disposizioni già nelle prossime ore.
 

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