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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lavoro

Inps: come versare i contributi da lavoratore autonomo

Artigiani, commercianti, professionisti e altro ancora: lavoratori autonomi e partita Iva, ecco come versare i contributi all'Inps

Forse non tutti sanno che anche il popolo delle partite Iva, i cosiddetti lavoratori autonomi, devono giustamente versare i contributi all'Inps, l'Istituto nazionale di previdenza sociale: il consiglio spassionato è quello di affidarsi a un professionista o a un Centro di assistenza fiscale, così da rispettare comodamente tutte le scadenze. Ma è comunque possibile gestire in autonomia la propria posizione fiscale: vediamo come.

L'importo dei contributi da versare dipende dal tipo di attività che si svolge. Questi devono essere versati:

  • all'Inps, se si è artigiano, commerciante o professionista senza cassa di previdenza;
  • alla Cassa professionale di appartenenza, se si è un professionista iscritto ad un albo o ordine professionale.

Le attività imprenditoriali si possono raggruppate in tre grandi categorie:

  • artigiani e commercianti;
  • lavoratori autonomi "senza cassa";
  • professionisti con cassa autonoma.

Per ciascuna di queste categorie esistono contributi fissi e contributi a percentuale.

Artigiani e commercianti

Per quanto riguarda i contributi fissi è l'Inps a stabilire annualmente l'importo, e lo comunica tramite una circolare: generalmente gli artigiani versano circa 3.800 euro, mentre i commercianti circa 3.850. Il pagamento dei detti contributi deve essere effettuato in quattro rate, queste le scadenze: 16 maggio, 20 agosto, 16 novembre e 16 febbraio (dell'anno successivo).

I contributi fissi sono uguali per tutti, ma se il reddito è superiore a 15.548 euro si aggiungono i contributi a percentuale: si tratta di ulteriori contributi, calcolati appunto in percentuale, quando il reddito derivante dall'attività imprenditoriale supera una certa soglia. E' bene ricordare che tali contributi sono dovuti entro un reddito massimo imponibile, a cui si aggiunge il contributo per maternità, stabilito in maniera fissa in 0,62 euro mensili. Per artigiani e commercianti iscritti a partire dal 1 gennaio 1996 (dunque privi di anzianità contributiva) vige un diverso limite massimo di reddito.

Per calcolare l'importo del contributo minimo obbligatorio e delle quote applicabili per il calcolo della contribuzione eccedente il minimale, si rimanda alla più recente circolare Inps. In ogni caso il massimale è fissato alla soglia di 76.872 euro, oltre la quale si è esenti da contribuzione Inps. Queste le scadenze dei contributi a percentuale: 30 giugno e 30 novembre.

Lavoratori autonomi senza cassa previdenziale

I lavoratori autonomi dotati di partita Iva che iniziano un'attività e sono sprovvisti di autonoma cassa previdenziale sono tenuti ad iscriversi alla gestione separata Inps e al pagamento dei relativi contributi. In questa categoria rientrano i freelance, i consulenti d'impresa, i consulenti informatici, i fisioterapisti, gli amministratori di condominio e tutti i professionisti senza albo. L'aliquota dovuta dagli iscritti alla Gestione Separata Inps è del 25,72% da applicare al reddito lordo effettivo che deriva dalla dichiarazione dei redditi.

Lavoratori autonomi con cassa previdenziale

I professionisti come avvocati, commercialisti, geologi, medici, psicologi, geometri, farmacisti, architetti e giornalisti non versano i contributi Inps. Ciascuna di queste categorie professionali aderisce infatti ad una propria cassa di previdenza con regole ben precise e diverse tra loro.

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