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Autocertificazione per gli spostamenti: quando e come possiamo muoverci

L’ultima autocertificazione da scaricare per gli spostamenti in auto e a piedi: la Polizia di Stato ricorda che è possibile farlo solo per motivi di lavoro, di salute o di necessità

Ne abbiamo viste tante in queste settimane, ma da qualche tempo l’autocertificazione per gli spostamenti è sempre la stessa: aggiornata al 26 marzo scorso (e comunque valida fino alla fine del lockdown, e anche oltre: di sicuro fino al 18 maggio, anche se con nuove disposizioni) è possibile scaricarla direttamente a questo link, dal sito web ufficiale della Polizia di Stato.

Come è noto, l’autocertificazione è funzionale alle deroghe con riferimento agli spostamenti dell’ultimo Dpcm sull’emergenza sanitaria. Si parla di lavoro, di salute e di necessità: sono deroghe che nascono nell’interesse della comunità e non dei bisogno del singolo, con l’eccezione di ciò che riguarda lo stato di salute di ciascuno.

SCARICA IL MODULO
DI AUTOCERTIFICAZIONE

Gli spostamenti concessi

E’ per questo motivo che si raccomanda di non spostarsi per fare una passeggiata o per andare a trovare un amico: per chi sgarra la sanzione minima prevista è di 400 euro. “Per contenere il contagio dobbiamo evitare ogni contatto con gli altri e quindi rimanere a casa – fa sapere la Polizia di Stato – Tuttavia il Paese non può fermarsi, le attività principali devono andare avanti e si deve consentire di raggiungere i luoghi di lavoro a chi non può lavorare da casa propria, così come bisogna dare la possibilità di muoversi a chi ha bisogno di cure specifiche”.

La legge del buon senso

Dunque si può raggiungere l’ospedale per fare una terapia, o visitare un genitore anziano se è solo e malato (e non quando ne sentiamo la mancanza). Si può andare a fare la spesa rispettando le misure di precauzione, e utilizzando il buon senso. Sul tema dei singoli casi particolari è ancora la Polizia di Stato a entrare nel merito della questione, partendo dalla domanda “E’ davvero necessario spostarmi?”.

“La risposta la conosciamo noi – chiosa la Polizia di Stato – e non il poliziotto che ci ferma per il controllo. E deve essere la risposta di un singolo che si sente tutt’uno con gli altri, e che antepone il bene comune al proprio”. 
 

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