rotate-mobile
Università

Allarme lavoro: in Italia mancano medici, ingegneri, manager e avvocati

L’allarme lanciato da Unioncamere: entro i prossimi anni ci saranno fino a 100mila laureati in meno. Tutti a caccia di ingegneri, architetti, medici, manager e avvocati

Ingegneri, medici, architetti, manager, scienziati, statistici e pure avvocati: sono queste le professioni del domani in Italia, le professionalità di cui il Belpaese avrà bisogno ma che per vari motivi – su tutti la questione demografica: sempre più anziani e sempre meno giovani – sarà sempre più difficile reperire. Lo riferisce Unioncamere, che ha pubblicato di recente il rapporto Excelsior sui fabbisogni occupazionali per i prossimi cinque anni, fino al 2023.

Entrando nel merito, in Italia entro pochi anni ci saranno troppi laureati in discipline politico-sociali, umanistiche e psicologiche, dunque con un elevato disallineamento tra i percorsi di studio scelti dai giovani e le richieste del mercato del lavoro. Inevitabile un riscontro simile anche sul piano locale, anche se l’università cittadina è da sempre tra le più rinomate per quanto riguarda le facoltà di Economia, Ingegneria e Giurisprudenza (che a livello nazionale, in 10 anni, ha visto un calo delle immatricolazioni vicino al 40%).

In 5 anni mancheranno 100.000 laureati

Secondo le previsioni di Unioncamere mancheranno tra i 12.000 e 24.000 laureati all’anno, cifra che nel quinquennio equivale a 60.000-120.000 laureati in meno del necessario. Un dato negativo che verrà solo parzialmente compensato dalla disponibilità dei laureati disoccupati.

Il disallineamento secondo JpMorgan

Allo studio di Unioncamere si aggiunge quello condotto da JpMorgan e Università Bocconi che vede l’Italia al terzo posto al mondo (dopo la Corea del Sud e la Gran Bretagna) nella classifica dei Paesi con il maggior disallineamento tra i titoli di studio richiesti dal mercato del lavoro e le facoltà scelte dagli studenti.

Università a Brescia

L'università più conosciuta, e ovviamente più frequentata, è l'Università degli Studi di Brescia, università statale italiana fondata nel 1982 (il rettore ad oggi è Maurizio Tira). Gli ultimi dati disponibili raccontano di circa 15mila iscritti alle varie facoltà, con circa 600 docenti e ricercatori a cui si aggiungono più di 500 dipendenti tecnici e amministrativi. L'università statale è suddivisa in otto dipartimenti: Economia e management, Giurisprudenza, Ingegneria civile, Ingegneria dell'informazione, Ingegneria meccanica e industriale, Medicina molecolare e traslazionale, Scienze cliniche e sperimentali, Specialità medico-chirurgiche, scienze radiologiche e sanità pubblica.

A Brescia è presente anche una sede dell'Università Cattolica, università privata di caratura nazionale (con sedi anche a Milano, Piacenza e Cremona, Roma) che conta 42 corsi di laurea triennali, 46 corsi di laurea magistrali, 7 corsi di laurea magistrali a ciclo unico, oltre a corsi di laurea triennali e magistrali anche in lingua inglese e più di 100 master di primo e secondo livello. Il “brand” Cattolica in Italia vale più di 40mila studenti iscritti (a Brescia sono 4mila), di cui circa 10mila laureati ogni anno, e più di 1300 docenti.

Iscrizione all'università : i manuali più venduti sul web

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Allarme lavoro: in Italia mancano medici, ingegneri, manager e avvocati

BresciaToday è in caricamento