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Università di Brescia: Sced-Cov, test e tamponi su migliaia di operai

Test e tamponi a migliaia di lavoratori di quattro storiche aziende bresciane: l’università di Brescia al lavoro per uno studio epidemiologico unico nel suo genere

Si chiama Sced-Cov, Sorveglianza clinico epidemiologica e diagnostica, il progetto avviato il 4 maggio scorso dall’Università degli Studi di Brescia, e che durerà sei mesi coinvolgendo quattro aziende del territorio bresciano (Beretta, Feralpi, Streparava e Volpi): è rivolto alla ripartenza delle attività produttive e prevede un monitoraggio clinico ed epidemiologico quotidiano, anche tramite un app sviluppata ad hoc, e diagnostico dei lavoratori (con tamponi e test sierologici).

I dettagli del progetto

Il progetto punta ad ottimizzare il livello di sicurezza all’interno delle aziende, in quanto si avvale degli strumenti tecnologicamente più avanzati per contrastare la diffusione dell’infezione all’interno del luogo di lavoro. La app consentirà di mantenere un filo diretto di informazioni con il medico competente, per fare in modo che le diagnosi siano il più precoci e i focolai il più circoscritti possibile. Infine i test diagnostici, che rappresentano quanto di più avanzato oggi disponibile per una diagnosi di infezione.

Il monitoraggio coinvolgerà da qui ai prossimi mesi migliaia di lavoratori, che saranno sottoposti sia ai tamponi (per verificare l’eventuale infezione e dunque il rischio di contagiosità) che ai test sierologici, utili invece per verificare la presenza di anticorpi da Covid-19, e che quindi segnalerebbero il superamento della malattia (anche senza sintomi evidenti).

Monitoraggio clinico quotidiano

Al protocollo base di sicurezza, che di fatto contiene integrazioni a partire da un primo accordo tra Governo e parti sociali, il 14 marzo scorso, fino al Dpcm del 26 aprile, si aggiungono ulteriori misure tra cui, appunto, il monitoraggio clinico-epidemiologico quotidiano e la diagnostica avanzata. Nel primo caso, i lavoratori saranno chiamati ad inserire giornalmente nella app messa a disposizione dell’azienda informazioni su come sta e su contatti a rischio, lavorativi e non.

Questo servirà a identificare il prima possibile i soggetti con sintomi, e conseguentemente anche i contatti a rischio. E’ bene specificare che la app conterrà solo informazioni sanitarie, senza invadere la sfera privata del lavoratore: i dati saranno a disposizione solo del medico competente, dei medici dell’Asst e dell’università. 

Diagnosi in laboratorio

Dal punto di vista della diagnosi, a tutti i lavoratori verrà effettuato il celebre tampone oro-faringeo, un prelievo di muco e cellule che serve a valutare la presenza del virus nel momento in cui viene eseguito. Contestualmente verranno effettuati anche i test sierologici, con prelievo di sangue, per valutare la presenza di anticorpi contro il virus.

Il calendario di Sced-Cov

Questo il calendario organizzativo di Sced-Cov: l’inserimento dei dati nella app proseguirà fino a settembre; tamponi e test sierologici verranno effettuati a maggio e poi a settembre, con analisi di laboratorio anche a giugno e a ottobre. Dal mese di agosto, infine, verrà predisposta un’analisi statistico-epidemiologica che andrà a costruire uno studio sanitario ad oggi unico nel suo genere. I partecipanti avranno comunque il supporto di un team di specialisti dell’Asst Spedali Civili di Brescia. I referenti del progetto sono il prof. Giuseppe De Palma dell’Università di Brescia e la dottoressa Michela Bezzi dell’Asst Spedali Civili.
 

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