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Tutti a casa fino a settembre: più di uno studente su due ha nostalgia della scuola

Niente scuola fino a settembre: l'Ufficio scolastico di Brescia annuncia nuove modalità di insegnamento in attesa di un ritorno in sicurezza (forse) a settembre

“La notizia da tempo anticipata è ora diventata ufficiale: purtroppo quest'anno scolastico terminerà senza un ritorno tra i banchi delle nostre aule”. Comincia così la lettera dell'Ufficio scolastico regionale, ambito di Brescia, inviata solo pochi giorni fa a tutte le famiglie: “Ci siamo dovuti arrendere all'evidenza scientifica del rischio eccessivo che una riaperture delle scuole potrebbe comportare per la riduzione del contagio da Covid-19, il virus che ha flagellato il territorio. Mi sento in dovere – scrive il dirigente Giuseppe Bonelli – di scusarmi con voi, bambini e ragazzi, e con le vostre famiglie per questa impensabile conclusione”.

Ritorno in sicurezza dal prossimo settembre?

Proseguirà dunque, inevitabile, la didattica a distanza, con le “nuove modalità di insegnamento” concordate tra l'Ufficio scolastico e i vari istituti bresciani: “Non mi aspettavo – ammette Bonelli – una risposta così immediata ed efficace del nostro sistema scolastico e del nostro territorio. Ma non sarei sincero se vi dicessi che tutto questo basta per compensare un quadrimestre senza scuola”. L'auspicio è che ci si possa rivedere a settembre: “Stiamo già lavorando – conclude il dirigente – per farvi trovare una scuola sicura per voi, per i vostri insegnanti e per le vostre famiglie”.

Didattica a distanza: come la vivono i ragazzi

Ma sul tema della didattica a distanza, come la stanno vivendo i ragazzi e le famiglie? Più della metà degli studenti (il 53%) ha dichiarato di sentire “nostalgia” per le lezioni in aula, e soprattutto dei propri compagni. E' solo uno dei tanti dati che emergono dal sondaggio proposto da Wiko all'interno della sua community Instagram, per scoprire come gli studenti italiani (e bresciani) stanno vivendo questo nuovo rapporto tecnologico con l'istruzione.

Del campione intervistato, il 70% ha seguito almeno una lezione a distanza in questo periodo e il 41% è sollevato che esista questa possibilità, nonostante le difficoltà da affrontare. E pare che il 61% si trovi sempre a doverne risolvere qualcuna – un rapporto con la tecnologia ancora un po’ travagliato insomma. La rete non prende, l’audio non funziona, la videochiamata non parte o restituisce un’eco che neanche in montagna: c’è sempre qualcosa che va storto. Tra la mamma che si sente in call dal salotto, il fratellino che corre sullo sfondo in pigiama, il microfono rimasto involontariamente acceso: per il 45% degli utenti le figuracce sono all’ordine del giorno!

Pigiama e social network

L’attenzione per il look da video-lezione? Virtualmente inesistente. L’85% degli studenti preferisce mettere il primo indumento pescato dall’armadio, piuttosto che perdere tempo a curare la scelta della maglietta giusta. Ma solo il 41% si arrende a seguire le lezioni direttamente in pigiama: l’importante è ricordarsi di non attivare la webcam.

E dopo le lezioni, mano allo smartphone e si torna sui social network: il 67% dei rispondenti al sondaggio, infatti, li sceglie come primo strumento di intrattenimento, di ricerca di informazioni e di contatto con l’attualità, preferendoli ai telegiornali.A settembre, se tutto tornerà normale, i più festeggeranno il ritorno al banco di scuola, ma per il 60% sarà dura rinunciare a svegliarsi tardi.

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