"Bartali eroe in bicicletta" a Mezzane di Calvisano
UNA PEDALATA VERSO LA LIBERTA': GINO BARTALI IL GIUSTO
A Mezzane, domenica 23 aprile alle ore 20,30, lo raccontano Manuel Renga e Sandra Zoncolan
L'altra vita di Gino Bartali, uno dei più grandi campioni di tutti i tempi del ciclismo, viene raccontata e recitata da Manuel Renga, anche regista ed autore con Vittorio Borsari, e dalla brava Sandra Zoncolan del Chronos3 di Milano, con momenti coinvolgenti di musica e canto dal vivo. La recita si inerisce bene nel ricordo e celebrazione del " 25 Aprile Anniversario della Liberazione" che si celebra a Mezzane di Calvisano. Lo spettacolo si tiene domenica 23 aprile alle ore 20,30 presso il Salone dell'Oratorio della frazione calvisanese. Solo qualche anno fa si è appresa l "Altra vita di Bartali", quella definita "Una pedalata verso la libertà", quando nel 2013 un nuovo albero il 485° viene piantato nel giardino del Museo Yad Vashem di Gerusalemme dedicandolo a Gino Bartali.
L'indimenticabile campione nasce nel 1914 a Ponte a Ema, frazione di Firenze, è deceduto nel maggio del 2000. Questa volta viene ricordato, non per le sue imprese sportive (nella sua leggendaria carriera ha vinto tre Giri d'Italia, due Tour de France, campionati italiani, Milano-San Remo e tantissime altre). Ma per aver aiutato centinaia di ebrei tra Toscana e Umbria durante la seconda guerra mondiale, salvando un'intera famiglia dalla deportazione ad Auschwitz. Il popolare Ginettaccio già sposato e padre del piccolo Andrea, nella primavera-estate del 1944, con il cugino Armandino Sizzi, nascosero per alcuni mesi a Firenze, in una abitazione di loro proprietà, la famiglia Goldenberg (padre, madre e due bambini) sottraendoli all'arresto da parte dei nazisti. "Il bene si fa, ma non si dice" fa parte delle letture e canzoni sottoposte al pubblico da parte dei bravi attori Sandra Zocolan e Manuel Renga.
La rappresentazione pone in risalto quando Bartali ormai campione, negli anni della deportazione degli Ebrei dall'Italia nei campi di concentramento e di sicura morte, trasportò per tante volte, da Firenze a Roma ed in altri luoghi, all'interno della canna della sua bicicletta, dei documenti falsi per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità. Un appuntamento da non perdere "Per Non Dimenticare", nello stesso tempo ricaricarci affinché tutti possiamo concorrere al "bene".