Arte e cultura, per San Valentino: viaggio a Venezia tra Canova e Schiavone
Dopo Milano tocca a Venezia: seconda tappa degli "imperdibili appuntamenti" di San Valentino, alla scoperta di Canova e Schiavone al Museo Correr
Seconda proposta imperdibile per San Valentino. La prima era quella di Hayez a Milano: detto fatto, catapultati a Venezia per ammirare i lavori del suo Maestro, raccolti ed esposti nella mostra Il Sublime Canova nelle sale restaurate del Museo Correr di Venezia. Fermiamoci su Amore e Psiche giacenti, immortalati in un abbraccio estatico, posti al centro di un itinerario di cinque nuove sale delle Procuratie Nuove, con marmi autografi, bassorilievi celebri e ispirati ai poemi greco-romani: La morte di Priamo; La danza dei figli di Alcinoo; Ecuba e le troiane offrono il peplo a Pallade. Nelle sale Trionfano la Venere italica, Apollo e Dafne, la tenerezza di Dedalo e Icaro, la bellezza classica di Paride. Sale-neoclassiche con gessi e bozzetti, dipinti a olio e tempera, disegni di studio, fino al ritrovamento e alla ricomposizione del “Mobile Canova”. Tutto ora racconta in modo nuovo e aggiornato l’affascinante storia di Antonio Canova, l’ultimo genioartista della Serenissima, che lo porterà a diventare il maggiore scultore del periodo neoclassico.
Se siete al Correr non potete non raggiungere Schiavone al secondo piano, fermandovi ad ammirare Cupido e Psiche che avanzano con passo di danza, coraggiosi e aggraziati, illuminati dalla luce dell’amore, noncuranti di persone severe protette dall’oscurità. Siamo nelle sale centrali di SPLENDORI DEL RINASCIMENTO A VENEZIA. Andrea Schiavone tra Parmigianino, Tintoretto e Tiziano, allestita e visitabile al Museo Correr fino al 10 aprile. Le opere del Maestro Andrea Meldola detto Schiavone (1510 – 1563) sono 80, provengono da tutto il mondo, appartengono allo straordinario scenario della pittura rinascimentale veneziana. Qui s’impose con un linguaggio pittorico nuovo e spregiudicato, dallo sfolgorante andamento cromatico, denso di accensioni, dissonanze e cangiantismi, quali l’esposizione monografica promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con 24 Ore Cultura, celebrerà, appunto fino al prossimo 10 aprile.
Un’esposizione spettacolare, per numero e qualità delle opere esposte – ai dipinti si aggiungono disegni, incisioni – la maggior parte dei quali mai esposti in una mostra e prestati per l’occasione dalle Royal Collection di Elisabetta II, dal Kunsthistoriches Museum e dall’Albertina di Vienna, dal Metropolitan Museum of Art di New York, dall’Accademia Croata di Scienze e Arti di Zagabria, dalla Gamdälde Galerie di Dresda, dal Musée du Louvre di Parigi e dal British Museum di Londra. Le opere di Schiavone sono messe a confronto con quelle dei maggiori artisti del tempo, dal suo maestro ideale Parmigianino a Jacopo Tintoretto, da Tiziano a Vasari, Bassano, Veronese, Lambert Sustris: tutte presenze significative nell’età del Manierismo Veneziano. L’intensità delle opere viste dal vero non è paragonabile alla resa delle immagini fotografate, né in suggestione, né in cura dei dettagli, né tanto meno tra le sospensioni dell’opera quando resta incompiuta.