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Arte e cultura, per San Valentino: il Bacio di Hayez (e non solo) in quel di Milano

Fino al 21 febbraio la mostra alle Gallerie d'Italia di Piazza della Scala. Prima tappa del nostro viaggio alla scoperta delle "proposte imperdibili" di San Valentino

San Valentino 2016, prima proposta imperdibile. La novità per eccellenza è a Milano, per ammirare le tre tele de Il bacio di Hayez, dopo l’ultimo bacio di Romeo e Giulietta, tele inserite nella mostra dedicata al grande artista, alle Gallerie d’Italia, in piazza della Scala (fino al 21 febbraio).Di questi capolavori vengono messe a confronto le diverse versioni, accattivanti e di successo. Migliaia di persone potranno baciarsi accanto all’opera icona di Hayez: un bacio-abbraccio appassionato di un fuggitivo, forse alpino, e una tenera amante in frusciante seta turchese. Vale la pena di visitare tutta la mostra usufruendo di un’innovativa videoguida su tablet, per gustare questo grande interprete della pittura del Romanticismo Italiano. Le coppie possono raggiungere le Gallerie anche con i figli, per i più piccoli sono previsti giochi interattivi, con la possibilità per quanti lo desiderano, di pubblicare sul canale Instagram delle Gallerie, immagini e fotografie della mostra, con tanto di immancabile selfie.

Intorno alla sala con tre dipinti, con lo stesso titolo, Il Bacio, ma stesi in epoche diverse, sono distribuite le opere di quasi un secolo di Francesco Hayez (Venezia 1791 – Milano 1882), per la sua monografica, curata da Fernando Mazzocca con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli. Tassello significativo del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, realizzato grazie alla collaborazione con le prestigiose istituzioni milanesi e veneziane, intimamente legate alla storia del grande artista: dall’Accademia di Belle Arti di Brera, alla Pinacoteca di Brera, alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, a FMC. Nell’esposizione assumono particolare rilievo i temi autobiografici: tutto Hayez nei suoi autoritratti, autocelebrativi, realistici e rispettosi del passare degli anni, da bohemienne a persona matura, fino alla vecchiaia, scanditi per decenni.

Dopo gli anni dell’amore per la cultura classica, per i grandi miti, giunge alla massima espressività nei temi sentimentali, come nelle le due Malinconia e nelle tre del Bacio, dipinto-icona, simbolo di una passione sospesa fra le attese e le inquietudini del Risorgimento. Dagli anni della formazione a Venezia giungono dieci lunette che facevano parte di un ciclo di affreschi realizzati nel 1819 per decorare l’ufficio della Borsa, al pianterreno del Palazzo Ducale. Ammirate persino da Stendhal durante il suo soggiorno Veneziano, nel 1928, ora recuperate, restaurate ed esposte. Cinque grandi lunette raffigurano i Quattro Continenti e nove lunette più piccole figure di Nereidi e Tritoni, divinità tutelari dei traffici mercantili. Uno straordinario prestito.

Hayez celebrava a Roma miti storici, nell’ambito del Neoclassicismo, per affermarsi, a Milano, come protagonista del movimento Romantico. Da tanto eclettismo una eccezionale sequenza di opere, capolavori non sempre noti. Vita e arte si intrecciano in un costante rinnovamento, in grado di produrre continue invenzioni e rielaborazioni di temi iconografici, dotato da straordinaria padronanza di stile, abile sia nella pittura a olio che nell’affresco. Esempi della sua pittura storica sono di proprietà di Banca Intesa dopo la Cariplo: La morte di Abradate, realizzato nel 1813, Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima crociata del 1835 e L’ultimo abboccamento di Jacopo Foscari con la propria famiglia, noto come I due Foscari, naturalmente di ispirazione veneziana, dipinto tra il 1838 e il 1840, reso come una scenografia teatrale.

Le sale del ritratto: celeberrimi quello del Manzoni,un’immagine austera di commovente intimità, e quello della Principessa Belgiojoso, stupefacente ed essenziale nella suggestione della principessa, costretta all’esilio per motivi politici e destinata a diventare leggenda del Risorgimento ed emblema dell’emancipazione femminile. Sempre ispirato a temi risorgimentali il ritratto in carcere di Francesco Arese, commovente, inquieto colonnello napoleonico, imprigionato allo Spielberg. Si passa dalle sale della mitologia, alla pittura sacra: nella quale inserisce grandi figure bibliche femminili e maschili, Maddalena, Betsabea, Sansone, Rebecca, Ruth. Indugia raffinato su queste ultime, inquadrandole su sfondi albeggianti, affascinanti nudi femminili, ai quali aggiunge tocchi da artista-libertino ispirati all’orientalismo, allora di gran moda. Le declina in sfumature di sensualità variegate, dalle Veneri a Betsabea.

Si dilata appassionato, nelle sale con opere-scenografie dei melodrammi, nelle quali inserisce la propria presenza, a testimoniare,un processo di immedesimazione ai drammi del tempo. I diversi riferimenti si intrecciano in un unicum grazie alle doti eclettiche dell’artista. Hayez si conferma, con Giuseppe Verdi e Alessandro Manzoni, il maggiore interprete, di una unità culturale idealizzata, ancora prima che questa divenisse politica. “Hayez, morto a 91 anni, ha attraversato praticamente un secolo di pittura – spiega il curatore Mazzocca – ha assistito a molti cambiamenti del gusto, senza mai cedere nell’impareggiabile stile, cimentandosi nei più diversi generi, sempre con grande successo. [...] Ancora oggi è attuale, guardava al di là delle convenzioni e della moralità vittoriana del tempo”. Il suo “era un linguaggio in cui l’Italia poteva riconoscersi” e lo fece, consacrandolo da subito cantore della bellezza, dell’amore e dei valori risorgimentali, universali”.

Queste le parole di Giovanni Bazoli, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo: “La pittura civile di Hayez offrì un importante contributo alla formazione di una coscienza nazionale. Un aspetto, questo, al quale Intesa Sanpaolo ha rivolto negli ultimi anni una particolare attenzione, come dimostra anche il recente rilancio di Casa Manzoni, luogo simbolo di Milano e del Paese”. Galvanizzati dalle opere del popolare autore del Bacio si potrà poi allora curiosare nei misteri de I Promessi Sposi raggiungendo proprio Casa Manzoni, dopo le suggestioni delle sale dedicate all’800 sempre nelle Gallerie e nell’Atrio, dove la rassegna pone a confronto la pittura di Hayez con la scultura del suo maestro e grande protettore, Antonio Canova, e con quella del suo seguace Vincenzo Vela, destinato a diventare il maggiore interprete del Romanticismo in scultura.

Dettaglio accattivante di San Valentino: grazie al celebre dipinto di Hayez, Federico Seneca, per Perugina , ideò poi la scatola blu e argento raffigurante la coppia che si bacia sotto una pioggia di stelle. Il Bacio smise di essere un cioccolatino per diventare mito italiano e Perugina si è precipitata a sponsorizzare l’iniziativa e le numerose attività collaterali. Il catalogo della mostra offre un saggio di Fernando Mazzocca, curatore della mostra, e contributi di Andrea Carini, Roberto Cassanelli, Cecilia Ghibaudi, Laura Lombardi, Isabella Marelli, Chiara Nenci, Stefano Provinciali, Valter Rosda, Gea Storace, Camillo Tonini e Francesca Valli, è pubblicato da SilvanaEditoriale. Per i bambini, è stato realizzato da Il Sole 24 Ore il libro Uno per tutti, tutti per Hayez. Entrambi sono disponibili al bookshop delle Gallerie e nelle librerie.

Informazioni mostra

Gallerie d’Italia – Piazza della Scala 6, Milano
Chiuso lunedì; dal martedì alla domenica, ore 9.30 – 19.30, giovedì ore 9.30 – 22.30

Informazioni
numero verde 800167619; info@gallerieditalia.com; www.gallerieditalia.com

Biglietto
intero 10 euro, ridotto 8 euro, ridottissimo 5 euro

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