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Martedì, 16 Aprile 2024
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Il progetto Ciclomilano alla conferenza internazionale di Brescia

Nell’ambito della XVIII Conferenza Internazionale “Vivere e Camminare in città” che si svolgerà a Brescia il 16 e 17 giugno 2011, sarà presentato il progetto CicloMilano. CICLOmilano si propone come “progetto pilota” ed esempio concreto di come, grazie a interventi semplici, si possa passare da una mappa sfilacciata degli attuali percorsi ciclabili a una rete che renda la città “accessibile, facile e collegata”, dunque pienamente fruibile.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BresciaToday

Nell’ambito della XVIII Conferenza Internazionale “Vivere e Camminare in città” che si svolgerà a Brescia il 16 e 17 giugno 2011, sarà presentato  CicloMilano, un progetto di Fiab Ciclobby Onlus (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e ACTL Associazione per la Cultura e il Tempo Libero, con il contributo di Fondazione Cariplo e con il sostegno di ANCMA, Fondazione RCM, Comitati e Consigli di Zona e del Comune di Milano – Assessorato alla Mobilità, Trasporti e Ambiente, avviato nel 2010.

CICLOmilano si propone come “progetto pilota” ed esempio concreto di come, grazie a interventi semplici, si possa passare da una mappa sfilacciata degli attuali percorsi ciclabili a una rete che renda la città “accessibile, facile e collegata”, dunque pienamente fruibile. Il progetto è nato infatti dalla convinzione che piccoli interventi (in termini di costo, modifica dell’esistente e conseguenti disagi) possano portare a grandi risultati e influire sulle abitudini, contribuendo a superare il senso di insicurezza che viene spesso legato alle due ruote.

 “Al convegno di  Brescia porteremo la convinzione che lo sviluppo della ciclabilità va fatta in strada. Anche in una grande città come Milano ci sono le possibilità e le soluzioni tecniche per avere strade perfettamente percorribili in sicurezza dalle biciclette. E’ possibile pensare ad una rete di percorsi ad alta ciclabilità all’interno della città che colleghino quartieri ove la moderazione del traffico e la conseguente riduzione della velocità dei veicoli consentano la massima libertà di spostamento in bici. Le piste ciclabili possono risolvere casi specifici, ma dobbiamo puntare ad una metropoli completamente  permeabile alla bicicletta ”, ha dichiarato Valerio Montieri, Direttivo Fiab CICLOBBY Onlus.

E’ per noi importante partecipare a questo evento internazionale perché riteniamo che questo possa essere un modello replicabile in altre metropoli in cui i cittadini partecipano a migliorare la qualità della vita in città con proposte concrete: il progetto si occupa in particolare della mobilità ciclopedonale e, attraverso piccoli interventi,  intende risolvere problemi di percorribilità di alcune aree cittadine oltre che diffondere tra i cittadini l’abitudine all’uso della bicicletta”, ha dichiarato Marina Verderajme, Presidente di ACTL.

La prima fase del progetto ha portato alla realizzazione di una mappatura, suddivisa per zone della città di Milano, delle piste ciclabili esistenti attraverso una schedatura dei tratti tale dal permettere di rilevare, misurare e classificare la qualità, il rispetto della normativa e lo standard di sicurezza.

Questo studio sta portando  alla redazione di un dossier che sarà consegnato al Comune di Milano e conterrà tre proposte di intervento “modello” in tre zone diverse di Milano che affronteranno i seguenti temi:
- connessione di tratti ciclabili esistenti          
- permeabilità delle strade al passaggio sicuro di biciclette
- accessibilità degli spazi pubblici alle biciclette introducendo, nelle aree attorno a particolari servizi pubblici (scuole, biblioteche, centri sportivi),  nuovi  servizi alla ciclabilità.

I progetti nascono  dal confronto con le reali esigenze dei quartieri di cui Comitati e Consigli di zona si sono fatti portavoce.

Nel nuovo quartiere di  Bicocca il progetto intende garantire  le condizioni di vivibilità per i residenti e di  sicurezza con interventi di moderazione del traffico e messa in rete dei percorsi ciclabili esistenti.

Lungo i Viali delle Regioni si prevedono interventi di moderazione del traffico per la creazione di itinerari ciclabili di collegamento alle rete delle piste ciclabili esistenti.

Nello storico  quartiere Sarpi il  ridisegno della viabilità nei nodi critici  consentirà una diminuzione del traffico di attraversamento ed una percorribilità  ciclistica in sicurezza .


Elemento innovativo di questa progettazione, almeno rispetto alle abitudini milanesi, è la volontà di confrontarsi,  fin dall’inizio,  con le realtà associative ed istituzionali presenti sul territorio, senza escludere la partecipazione diretta del semplice cittadino che sul sito www.ciclomilano.it  ha la possibilità di segnalare problemi, proporre soluzioni ed interloquire direttamente con i progettisti e quindi indirettamente con la stessa amministrazione Comunale.      
Dalle prime esperienze sono emersi ad esempio numerosi spunti e segnalazioni che hanno portato a modificare o allargare gli interventi proposti.

Nel quartiere Sarpi, per esempio, la segnalazione del comitato Sarpiciclabile ha portato alla identificazione di un forte traffico veicolare di attraversamento parassitario del quartiere e successivamente a identificarne le cause, l’entità e proporre le soluzioni viabilistiche opportune per eliminare il problema.

Nel quartiere Bicocca la richiesta dell’associazione Vivibicocca ha convinto ad allargare la progettazione lungo un itinerario che prima risultava esterno alla zona di intervento.

In zona quattro le segnalazioni di alcune madri di alunni delle scuole del quartiere sono state recepite tramite modifiche di progetto o nuove proposte di sistemazione viabilistica.

Il progetto CICLOmilano unendo quindi questi due elementi, progettazione realmente partecipata e semplicità nelle soluzioni, intende proporre, all’amministrazione comunale,  una filosofia di intervento, che, abbandonando gli antagonismi fra auto pedone e bicicletta riconduca lo spazio pubblico alla sua funzione primaria, quello di spostamento e incontro delle persone.

 

 

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