Chef bresciani ancora stellati nella guida più prestigiosa

L'enogastronomia bresciana in Lombardia fa ancora la sua bella figura: su 56 'stelle' sono 11 quelle della nostra provincia, insomma una su cinque. Nessuno si merita il massimo punteggio, le tre stelle appunto: in tutta Italia sono solo otto, in Lombardia due, il ristorante 'Da Vittorio' di Brusaporto a Bergamo, e il celebre 'Dal Pescatore' di Canneto sull'Oglio, sul mantovano.

Sono questi i 'numeri' dell'edizione 2016 della Guida Michelin ai ristoranti italiani, in cui i punteggi si contano con le stelle. E c'erano le stelle anche nella location prescelta per la presentazione dell'atteso volume: più che stelle la stella, quella a tre punte della Mercedes-Benz di Roma. Eleganza e lusso hanno il loro prezzo: sia a tavola sia mentre si guida. Per intenderci: nei locali pluristellati un menu di Natale (con il vino) non costa meno di 150 euro. A testa.

I migliori ristoranti bresciani: nessuna sorpresa, su tutti svettano il Miramonti L'Altro di Concesio (lo chef è Philippe Leveille) e Villa Feltrinelli a Gargnano (Stefano Baiocco), entrambi con due stelle. I locali che si sono meritati una stella: Gambero di Calvisano, Da Nadia Castrezzato, Due Colombe Corte Franca, Esplanade Desenzano, Lido 84 Gardone Riviera, La Tortuga Gargnano, Capriccio Manerba, Leon d'Oro Pralboino e La Rucola Sirmione.

L'altra menzione: ci sono poi sei ristoranti bresciani – uno in più dello scorso anno – che si meritano la segnalazione nella sezione 'Bib Gourmand', ristoranti e trattorie da cucina tipica e con menu completi non oltre i 30 euro. Quindi per tasche anche più leggere: a Brescia la trattoria Porteri, poi Eva a Botticino, la new entry La Madia di Brione, l'osteria della Villetta di Palazzolo, sul Garda Villa Aurora a Soiano e Il Cortiletto a Toscolano Maderno.