Brescia: sabato culturale
Come è attestato dalla scritta in basso al centro del dipinto nel 1602 venne eseguita la tela raffigurante i santi Gaudenzio, Teofilo e Silvia, che serviva da “finto ornamento” per coprire l’altare delle Reliquie o dei Corpi Santi, il quarto a destra entrando, ove in quell’anno vennero per l’appunto trasportate le reliquie di questi tre santi.
Fu all’epoca Floriano Canale, il celebre organaro e musicista della chiesa, che commissionò l’opera ad un pittore che per molto tempo venne identificato in Girolamo Rossi, artista bresciano attivo a cavallo tra Cinque e Seicento, al quale con ogni probabilità si deve anche in parte la problematica tela coi diecimila martiri di cui abbiamo parlato sabato scorso.
Insieme a Fiorella Frisoni discuteremo sia della paternità della tela, ancor oggi difficilmente identificabile, stante anche lo stato conservativo non certamente perfetto, che dell’iconografia che presenta i tre santi a figura intera al di sotto dell’apparizione celeste della Madonna col Bambino.
Se Gaudenzio, ottavo vescovo di Brescia è personaggio di indubbia celebrità, mitico fondatore della nostra chiesa, gli altri due santi sono sicuramente meno noti: Teofilo è il decimo vescovo della chiesa bresciana, mentre la vergine Silvia, da non confondersi con la Silvia madre di san Gregorio Magno presente nella tela morettesca con l’Incoronazione della Vergine sempre in San Giovanni, è figura quasi praticamente sconosciuta e viene qui ritratta con un ramo di giglio ed un libro in mano, forse il volume della sua leggendaria Peregrinatio.
Dott- Angelo Loda