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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Alta Velocità Brescia-Treviglio: «Il re Tav è nudo, il corridoio Lisbona-Kiev non esite»

Antonio Scanziani Champ: "Con gran pompa il ministro Passera e il deus ex machina di Trenitalia Mauro Moretti hanno inaugurato l'inizio dei lavori TAV tra Treviglio e Brescia. Peccato che nessuno voglia accorgersi che il re TAV sia nudo: quel corridoio non esiste"

Con una colata di cemento benedetta dal parroco di Travagliato, sono partiti quattro giorni fa i lavori della tratta Treviglio-Brescia dell'Alta Velocità tra Milano e Venezia, che saranno ultimati entro il 2016.

Lo ha annunciato l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, affiancato dal ministro dello Sviluppo e delle infrastrutture Corrado Passera, dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e dal suo assessore ai Trasporti Raffaele Cattaneo.

Alla cerimonia hanno assistito anche un gruppo di No-Tav, una quindicina di manifestanti in tutto. "Riprendiamo a fare grandi cose", ha detto Moretti, aggiungendo di "potercela fare a concludere i lavori entro il 2016".

La posta in gioco è un nuovo tracciato di 39,6 Km a doppio binario fra Treviglio e Brescia, con un investimento complessivo di 2,05 miliardi di euro. Insieme ai primi 27 Km già attivi tra Milano e Treviglio, costituiscono parte di una tratta complessiva, tra il capoluogo lombardo e Verona, di 140 Km.

Sulla vicenda è arrivata una lettera indignata al nostro giornale da Antonio Scanziani Champ, giornalista e scrittore da sempre impegnato nella lotta per la difesa dell'ambiente nella nostra provincia.

LA LETTERA

Con gran pompa il ministro Passera e il "deus ex machina" di Trenitalia Mauro Moretti hanno inaugurato l'inizio dei lavori TAV tra Treviglio e Brescia.

Una cerimonia in grande, così scrivono i giornali. Ecco ad esempio un titolo: "Un Corridoio ferrato per migliorare i trasporti e collegarsi con l'Europa".

- Peccato che nessuno voglia accorgersi che il re TAV sia nudo. Il Corridoio citato nel titolo non esiste: avrebbe dovuto collegare Lisbona a Kiev.

- Peccato che Lisbona abbia già rinunciato ufficialmente circa un mese fa.

- Peccato che lo scartamento ferroviario (la distanza tra le rotaie) sia diverso tra la penisola iberica e il resto d’Europa e così come accade per l’Ucraina.

- Peccato che nessuno tra i ministri e/o tra i maggiorenti di Trenitalia abbia dato un’occhiata, anche se superficiale, alla carta geografica dell’Est europeo. Si sarebbe accorto  che tra il confine di Trieste e Kiev la rete ferroviaria e scarsa se non addirittura latente. Come far passare quindi treni ad alta velocità?

- Peccato che nessuno dei maggiorenti italiani si sia chiesto se le risorse economiche di Croazia, Serbia, Ungheria e Ucraina potrebbero sopportare gli investimenti richiesti per le linee TAV.

- Peccato che nessuno, tra questi luminari, abbia pensato che la  TAV sia come uno smoking per chi possiede solo abiti rattoppati. I treni in Italia, pendolari e regionali, sono indegni di una nazione civile e corrispondono all’immagine dell’abbigliamento rattoppato. Tav è lo smoking. Ma possiamo permetterci lo smoking?

- Peccato che nessuno di costoro ricordi che nel 2009 la Svizzera ci ha tolto la licenza per il treno Cisalpino, decisione dovuta alla disastrosa gestione di Trenitalia.

- Peccato che i conti presentati dalle Ferrovie siano state più volte oggetto di pesanti critiche da parte della Corte dei Conti.

- Peccato che tra le tante fole raccontate i treni TAC (Treni merci alta capacità) citati come ragione d’essere degli investimenti non esistano. In Francia le merci non possono viaggiare selle linee TGV (l’equivalente di TAV) e sulle condizioni delle linee ferroviarie al di là del confine di Trieste è già stato detto.

- Peccato che nessuno abbia visto i conti, né il parlamento, né i sudditi italiani. Gli esperti europei (l’inglese Economisti in primis) prevedono un disastroso aumento del deficit statale dovuto a TAV. In Francia le ferrovie e quindi lo stato hanno un passivo pesante dovuto a TGV: 30 miliardi di Euro.

Grazie a TAV si prospetta per l’Italia un aumento del deficit di bilancio. Tra qualche anno,  alla prossima manovra dovuta a TAV, gli italiani saranno chiamati a sopportare altri gravi sacrifici. Gli italiani a quel punto potranno urlare: Grazie TAV!

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