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Economia

Passaggi in auto: quando i ruoli si invertono e i figli portano in giro per Brescia i genitori

Secondo l'indagine Direct Line l'85% dei bresciani chiede ai propri figli un passaggio; le mete più gettonate: i negozi e l'aeroporto. E il figlio diventa il "guidatore designato" per farsi riportare a casa senza rischi dopo una serata a tasso alcolico.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BresciaToday

Sempre disponibili, economici e puntuali. Non si parla né di bus né di taxi, ma di mamme e papà. Tutti i genitori-autisti hanno infatti macinato chilometri e chilometri per scarrozzare i propri pargoli per portarli a scuola, ai party dagli amici e ai vari palazzetti dello sport. Ma che cosa succede quando i figli raggiungono il traguardo della tanto desiderata patente di guida? Il Centro Studi e Documentazione Direct Line - la più grande compagnia di assicurazione auto on line - ha voluto chiedere ai genitori bresciani se e perché, dopo tanti anni di andirivieni, approfittano dei passaggi dei propri figli.

Ben l'85% dei bresciani ammette di affidarsi allo scambio di ruoli chiedendo ai propri figli un passaggio, totale leggermente superiore rispetto alla media nazionale, che raggiunge l'82%. Nello specifico, il 71% dei bresciani ricorre allo "strappo" quando non ha altre possibilità di spostamento e il 14% almeno una volta al mese. A non cedere mai alla comodità è invece un altro 14% dei genitori bresciani.

Le mete più gettonate dai bresciani per i passaggi risultano essere i negozi (30%), seguiti a distanza dall'aeroporto (10%). La situazione a livello nazionale non è molto differente, anche qui il primo posto delle mete preferite è occupato dai negozi (25%) e l'aeroporto e il luogo di lavoro seguono rispettivamente con il 20% e il 18%.

Che cosa spinge i genitori bresciani ad approfittare di un passaggio dato dai propri figli? Soprattutto l'aspetto economico: l'80% lo fa infatti per risparmiare il prezzo dei mezzi pubblici. Ma c'è anche una parte interessante che dichiara di affidarsi volentieri ai propri figli utilizzandoli come "guidatori designati" nelle occasioni mondane: il 10% ammette infatti di essere spinto dalla voglia di godersi una serata senza preoccuparsi di non assumere alcolici. Più inclini al divertimento i genitori italiani: il 10% ammette infatti di affidarsi ai figli per potersi abbandonare a serate oltre i limiti.

I ragazzi bresciani sembrano dunque restituire il favore ai genitori senza problemi, anche se il 50% dei bresciani ammette di ringraziare i propri figli dei passaggi in auto pagando per loro il rifornimento di carburante. Decisamente meno generoso l'50% che afferma di meritarsi un po' di comodità gratuita dopo tanti anni di via vai obbligati. I dati nazionali sono in linea con quelli relativi ai bresciani: il 46% dei genitori italiani ammette infatti di ringraziare i propri figli dei passaggi in auto pagando per loro il rifornimento di carburante.

"Chiunque abbia figli sa che molto probabilmente dovrà accompagnarli e andare a prenderli per anni a scuola, alle feste, a casa degli amici e alle gite. Un impegno che la maggior parte dei genitori fa con amore e dedizione e che spesso determina anche la scelta di uno specifico modello di auto -- commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing di Direct Line. Il sondaggio ha voluto giocare sullo scambio di ruoli che avviene spesso quando i figli crescono e i genitori tornano ad avere un po' di tempo libero. È comunque interessante notare che dai dati emerge un diffuso senso di responsabilità verso sé stessi e gli altri: sono infatti numerosi i genitori che si affidano ai propri figli patentati quando il programma della serata prevede un bicchiere di troppo. Direct Line è da sempre in prima fila per la promozione di una guida sicura e siamo felici di poter riscontrare una crescente sensibilizzazione sul tema sia a livello nazionale che internazionale".

Fonte della ricerca:

L'indagine ha coinvolto 1.000 individui di età compresa tra i 18 e i 64 anni su popolazioni. È stata condotta con metodologia CAWI (computer-assisted web interviewing), attraverso il panel proprietario di Duepuntozero Doxa. Le interviste sono avvenute a aprile 2014. L'indagine in UK , condotta da Opinium research ha coinvolto 1.041 individui con figli di età compresa tra i 16 e i 26 anni- Le interviste sono avvenute a maggio 2013.

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