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Economia Ghedi

Maxi investimento da 60 milioni di euro per le bombe e i caccia “bresciani”

Il progetto non è più un segreto: 60 milioni di euro per l'ampliamento e l'ammodernamento della base militare di Ghedi, che si dice “nasconda” anche una ventina di testate nucleari

Erano circa un centinaio i manifestanti pacifisti che si sono radunati domenica pomeriggio all'esterno dell'aerobase di Ghedi per dare il via simbolicamente alla “Carovana delle donne per il disarmo nucleare”, iniziativa in scena in contemporanea in diverse città italiane dove appunto sono presenti delle basi militari (e quindi anche ad Aviano, Livorno, Pisa, Trieste, Napoli, in Sicilia e in Sardegna).

La Carovana raggiungerà Roma il prossimo 11 dicembre, in occasione della consegna del Premio Nobel per la pace all'Ican, la Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari. L'obiettivo della Carovana, come hanno spiegato gli attivisti, è quello di eliminare dal suolo italiano (e in grande, in tutto il mondo) le armi e gli ordigni nucleari.

In Italia qualcuna ce ne sarebbe, e nemmeno troppo poche: solo a Ghedi, ad esempio, potrebbero essere fino a una ventina. Sarebbero però obsolete, e pronte a essere mandate in pensione: ma una volta rimosse non si esclude che ne arrivino altre, più moderne e sempre ovviamente made in Usa (la base militare bresciana è di competenza anche americana).

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