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Economia

Aziende in crisi per il Coronavirus: 30% di fatturato in meno, perdite per 5,6 miliardi

Uno studio di Confartigianato rivela le paure dei piccoli imprenditori lombardi: per il mese di marzo si rischia un crollo del fatturato fino al 30%

Effetto coronavirus sulle piccole imprese lombarde: sarebbero circa 8 su 10 le aziende danneggiate dall'epidemia, con una perdita presunta di fatturato pari a 5,6 miliardi di euro, in un solo mese. E' questo quanto emerge dall'ultimo sondaggio dell'Osservatorio di Confartigianato Lombardia, che tra giovedì e domenica ha raccolto più di 2.500 interviste alle micro e piccole imprese (fino a 50 addetti) e imprese artigiane in tutto il territorio regionale.

Fatturati in calo fino al 30%

Il dato che emerge, appunto, è eloquente: alle condizioni attuali, fa sapere Confartigianato, si prevede un calo del 30% del fatturato per il mese di marzo, pari a 5,6 miliardi di euro e a oltre il 2,6% del fatturato annuo. Il 62,5% delle imprese lombarde rileva, già nei giorni dell'intervista, segnali concreti di riduzione della propria attività: un ulteriore 17,8% prevede di registrarli nelle prossime settimane. Nel complesso, seppur con tempi diversi, sono coinvolte dalla crisi l'80,4% delle micro e piccole imprese lombarde.

Se la situazione di emergenza dovesse prolungarsi, i fatturati aziendali potrebbero crollare del 30% per il mese di marzo. Sulla base di tale valore, scrive Confartigianato, “si stima un calo mensile del fatturato delle attività economiche, al netto di agricoltura, commercio e alloggio, di 5,6 miliardi di euro, e si determinerebbe una riduzione del 2,6% del totale fatturato nell'intero anno”. 

I settori più colpiti dalla crisi

Questi sono i settori più colpiti, dove cioè risulterebbe più significativo il calo del fatturato: nel settore dei trasporti (-44,3%), e poi la moda (-35,1%), comunicazione, grafici, fotografi (-34%), panetterie, pasticcerie, rosticcerie e asporto (-32,8%), area benessere (-28,2%). Più in generale, sono attesi cali di fatturato del 34% nel settore alimentare e del 30% in quello dei servizi. Le aziende che più pagheranno dazio sono quelle direttamente o indirettamente interessate dalla domanda turistica: fatturati in calo fino al 39%.

Tra le cause che porteranno ai rallentamenti delle vendite e della produzione aziendale, i piccoli imprenditori lombardi segnalano la mancata o la ritardata fornitura di materie prime (il 31,7%), la riduzione dell'orario di lavoro (il 23,9%), complessità di natura sanitaria o legale (15,3%), assenza di dipendenti (13,5%).

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