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Economia

«Sciopero della benzina»: a marzo raggiungerà quota 2 euro

Per oggi e domani Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori hanno indetto uno sciopero del rifornimento per chiedere al governo Monti di interrompere la crescita esponenzianle del prezzo del carburante

Non si arresta la corsa dei prezzi dei carburanti, che sfondano oggi quota 1,8 euro al litro al centro Italia. Un record destinato ad essere superato di giorno in giorno, e che allo stato attuale determina una maggiore spesa annua pari a +202 euro ad automobilista.

“Casper – Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) - lancia oggi un nuovo allarme: di questo passo, e senza interventi urgenti da parte del Governo, la benzina raggiungerà quota 2 euro al litro entro i primi di marzo, con effetti catastrofici per le tasche dei cittadini e per la nostra economia”.

Proprio per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dei politici sul dramma italiano dei carburanti, le 4 associazioni hanno indetto per oggi e per domani lo “sciopero della benzina”, una protesta simbolica con la quale si invitano gli automobilisti a non fare rifornimento di carburante oggi e domani.

“Ad oggi i prezzi astronomici di benzina e gasolio determinano un aggravio di spesa pari a +202 euro ad automobilista, ma gli effetti disastrosi di tale situazione non si fermano qui – prosegue Casper – Il rischio concreto è di un fortissimo impatto sull’inflazione, che potrà raggiungere quota +0,3%, con conseguenti cali dei consumi in tutti i settori. Il Governo Monti non può stare a guardare: deve intervenire per frenare la corsa dei carburanti e ridurre le ingiuste tassazioni che pesano sulle tasche degli automobilisti”.

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