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Economia

Il Bresciano in via d'estinzione: 1000 morti al mese e niente figli

I dati sulla demografia bresciana: nascite stabili ma impennata delle morti, più di 7200 da gennaio a luglio, circa 1000 morti al mese. L'ipotesi di una soluzione alla tedesca in una terra che vale 35 miliardi di Pil

E pensare che in provincia il saldo delle nascite lo scorso anno aveva pure fatto registrare un segno positivo: eravamo 199 in più, 6530 i nuovi nati e 'solo' 6331 i deceduti. Un ribaltone – grazie ovviamente alla forte quota di migranti – del trend ormai continentale dell'inverno demografico: la popolazione autoctona non fa più figli, l'aspettativa d'età è cresciuta di parecchio. Insomma siamo vecchi.

Ma nel 2015 il ribaltone è già finito. Nascite in calo (e non di poco), 240 in meno che valgono circa il 4%, e dall'altro lato un'impennata dei morti (in tutto 7201) che porta il saldo del 2015 – da gennaio a luglio – a quota 911, ma con il segno meno davanti. I dati sono stati pubblicati da BresciaOggi, e anticipano le indagini Istat di fine anno.

Un'ecatombe: più di 1000 morti al mese – il picco in gennaio, più di 1200 – almeno 34 al giorno, in prospettiva a fine anno sarebbero più di 12mila. Statistica non mente: per un'impennata così negativa bisogna tornare indietro di decenni, addirittura ai tempi di Prima e Seconda Guerra Mondiale. Difficile interpretare l'improvvisa virata.

Rispetto allo scorso anno la conta dei decessi segna un più 13%, rispetto a 10 anni fa – nel 2005 – quasi il 20% in più. Nonostante la media si fosse bene o male stabilizzata: 6326 morti all'anno (in media) nell'arco degli ultimi 7 anni, dal 2008 al 2014. La questione demografica torna a riempire le conversazioni dei salotti che contano: soprattutto a Brescia, provincia che vale 35 miliardi di Pil e con una disoccupazione a livelli tedeschi, meno dell'8%.

Che fare? La quota migratoria è stabile se non in calo, le fasce d'età dei più anziani sono sempre più.. anziane. La matematica non mente: senza flusso migratorio costante, e senza i nuovi italiani, il bresciano sarebbe una 'razza' in estinzione. Ed è così in tutta Europa: 1.42 figli per donna in Italia – per crescere ne servono almeno 2.1 – e 1.52 in tutta l'Ue, addirittura 1.37 in Germania.

E se l'età degli autoctoni s'impenna, i nuovi cittadini d'Europa sono invece tutti giovanissimi. Questo quanto pubblicato da Der Spiegel: l'80% degli immigrati ha meno di 34 anni, il 49% tra i 18 anni e i 34, addirittura il 32% ne ha meno di 17. In Germania il saldo nati vs morti registra un 200mila in meno, all'anno. In 10 anni sono 2 milioni di persone: ecco il perché dell'investimento da 6 miliardi di euro solo nel 2015 – ma saranno più del doppio nel 2016 – per l'arrivo di 1 milione di profughi, da formare e integrare. Di questi, 200mila sono già al lavoro.

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