rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Via Fratelli Folonari, 20

Brescia, né scuola né lavoro: «La dispersione scolastica? Un problema di tutti»

Alla Camera del Lavoro di Brescia un convegno organizzato dal Centro Buonarroti e dalla CGIL: ospite speciale la docente Maddalena Colombo dell'Università Cattolica, autrice di una ricerca sugli studenti che 'mollano tutto'

L’abbandono scolastico problematica da non sottovalutare, la svalutazione del sistema scuola e dei titoli di studio che ne conseguono, un modello d’istruzione che va ripensato completamente, mentre le dichiarazioni ufficiali sembrano nascondere quella che anno dopo anno si conferma come un’urgenza clamorosa. Questo il tema del convegno organizzato dal Centro Studi Filippo Buonarroti in collaborazione con la Camera del Lavoro di Brescia, con un’ospite speciale, la dottoressa Maddalena Colombo dell’Università Cattolica, autrice del volume ‘Dispersione scolastica e politiche per il successo formativo’.

Il problema vero è proprio questo, una definizione sbagliata del successo formativo con tutte le conseguenze del caso. Il taglio dei fondi, la riorganizzazione approssimativa del sistema scolastico, le crescenti difficoltà che un numero sempre maggiore di ragazzi si vedono costretti ad affrontare, sia in ambito formativo che in ambito lavorativo. E il problema crescente dei NEET, i senza scuola e senza lavoro, un numero considerevole di giovani tra i 15 e i 29 anni, il 24% del totale. Italia fanalino di coda dell'istruzione europea.

Sono tantissimi i fattori che possono far cambiare idea ad un giovane alunno, e che possono convincerlo a mollare tutto, a lasciarsi andare. Variabili personali, temporali o contestuali, cause dirette o nascoste, cause remote o familiari. Una selezione spesso classista, anche se mascherata, a cui si aggiunge la citata svalutazione dell’intero sistema formativo. Programmi di inserimento tali solo nel nome, e la totale mancanza di comunicazione tra la scuola e le imprese, la totale mancanza di risorse mirate. Testimonianze dirette di quello che accade a Brescia e Provincia, negli interventi di Stefania Piardi della Cooperativa Sociale La Vela, o di Cesira Pedrini, insegnante mai doma.

«La dispersione scolastica? Un problema di tutti» - © Bresciatoday.it

“Le dichiarazioni dell’assessore Valentina Aprea, convinta di aver sconfitto la dispersione scolastica, altro non sono che bugie e menzogne. L’abbandono è un problema preoccupante, e mai come ora dobbiamo essere chiari con i ragazzi, senza soggettivizzare le difficoltà. Un problema nascosto sotto al tappeto, quando la scuola invece non può e non deve essere lasciata sola”. Maddalena Colombo entra nel merito della questione nella sua dettagliata analisi, e riconosce che quella che in molti definiscono come una scelta consapevole, l’abbandono e la ricerca del lavoro che pare una maturazione al contrario, spesso torna ad essere controproducente, un vero fallimento. Fallimento per i ragazzi e fallimento per la scuola.

“In questi anni si è voluta dare un’idea sbagliata del futuro dei giovani – aggiungono Damiano Galletti e Pierpaolo Begni della CGIL – A Brescia (e in tutta Italia) non esiste una politica che possa valorizzare la scuola prima, e il lavoro poi. Il modello scolastico che insegue le richieste dell’industria è completamente fallito: la scuola che si riferisce ai vari localismi è un’anomalia tutta italiana, un fallimento totale. Le Prove Invalsi, il Collegato al Lavoro, l’IFP.. così facendo non si affrontano i problemi del Paese, abbiamo bisogno di risorse mirate, e di una riforma efficace”.

“La tendenza alla fuga dalla scuola secondaria è un fenomeno traversale – spiega ancora Maddalena Colombo – Il sogno del lavoro ad ogni costo e il sogno consumistico sono segnali evidenti di una svalutazione culturale ancora in atto, e in cui si antepone il capitale finanziario al capitale umano. La scuola va ripensata da capo, incentivando le politiche di rientro, le politiche di supporto ai ragazzi, per contrastare la finanziarizzazione dell’istruzione, della formazione. Dobbiamo ripensare a nuovi modelli formativi, per cercare di comprendere a cosa serve studiare, ma anche a cosa serve insegnare”.

La scuola e l’istruzione devono tornare ad essere un valore aggiunto della nostra società, un’opportunità di crescita senza distinzioni, un’opportunità per tutti. “Una fase importantissima per la maturazione di ogni individuo. La scuola come spazio sociale, come luogo di formazione e di evoluzione. Con una grande finalità collettiva, l’inclusione”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Brescia, né scuola né lavoro: «La dispersione scolastica? Un problema di tutti»

BresciaToday è in caricamento