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Economia

Il 40% degli artigiani bresciani è irregolare: la classifica delle attività

Una vera e propria piaga quella dell’abusivismo nel mondo dell’artigianato: concorrenza sleale, scarsa sicurezza e nessuna garanzia per i clienti.

13.798 abusivi contro 34.862 regolari iscritti alla Camera di Commercio. Sono questi i numeri, sorprendenti, delle irregolarità nel mondo dell’artigianato bresciano. A diffondere i dati non è la Guardia di Finanza bensì la stessa Associazione Artigiani che per la terza volta ha promosso una esaustiva indagine sul fenomeno dell’abusivismo totale (non chi fa meno fatture del dovuto, o chi compie irregolarità più o meno gravi: quello di coloro che agiscono completamente al di fuori delle regole) all’interno del proprio settore. 

I dati dell’Associazione dicono che oltre la metà degli artigiani abusivi - per l’esattezza il 52% - è rappresentata da pensionati, a seguire dipendenti fuori dall’orario lavorativo, disoccupati (perlomeno ufficialmente), studenti e casalinghe. Rispetto all’indagine del 2002, la prima del genere, le professioni abusive in crescita sono quelle dei giardinieri, +167%, di chi effettua traslochi e trasporti di merci o persone, + 147%, di chi fa pulizie, +59%, e delle estetiste +46%. 

Per quanto riguarda la “classifica” generale dei lavori più soggetti ad abusivismo in testa troviamo il muratore, 15,85% dei 13.798 abusivi, seguito dall’elettricista, 12,5%, da chi lavora nel campo delle pulizie, 11,06%, dagli idraulici, 9,46%, dalle parrucchiere, 7,95%. A seguire imbianchini, giardinieri, meccanici per auto, trasportatori-autisti, estetiste, sarte, falegnami e  piastrellisti. 

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