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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Consorzio Valtènesi: Alessandro Luzzago confermato alla presidenza

Nel 2019 produzione a 3 milioni di bottiglie: 1,8 sono rosa (+20%)

Alessandro Luzzago è stato riconfermato presidente del Consorzio Valtènesi: a convergere sul suo nome il nuovo consiglio di amministrazione eletto nei giorni scorsi dall'assemblea dei soci e composto da Mattia Vezzola, Paolo Pasini, Ilona Thun, Igino Dal Cero, Loris Vazzoler.Vincenzo Bertola, Cristina Inganni, Antonio Leali, Giacomo Tincani, Giovanni Franzosi, Stefano Pietta, Giuseppe Avanzi, Antonio Goffi e Gilberto Castoldi (in rappresentanza della Doc San Martino della Battaglia).

Per questo terzo mandato Luzzago sarà affiancato dai vicepresidenti Mattia Vezzola e Paolo Pasini: obbiettivo quello di portare a termine un percorso di forte innovazione nel valore di percezione dei vini rosa italiani, ambito nel quale Valtènesi vuole assumere un ruolo di eccellenza.

Abbiamo finalmente intrapreso una direzione chiara e inequivocabile – ha spiegato il presidente – con un'operazione complessa ma di grande importanza siamo innanzitutto riusciti a ricondurre le tre denominazioni attive sul territorio in un'unica Doc. Inoltre abbiamo ormai compiuto una scelta netta a favore del vino rosa, caratterizzandoci come territorio di radicate tradizioni nella produzione di una tipologia che rappresenta senza dubbio la nostra più significativa eredità vocazionale”.

I  numeri dell'ultima annata confermano chiaramente questo trend: la produzione complessiva ha raggiunto i 3 milioni di bottiglie con un aumento del 10% sul 2018, ma il Chiaretto è cresciuto in realtà del 20% passando da 1,5 a 1,8 milioni. Il rosso è stabile a 1 milione di pezzi: il quadro si completa con 200 mila bottiglie di bianco. Stabile a un migliaio di ettari il vigneto, 400 dei quali rappresentati dal Groppello, vitigno autoctono che caratterizza tutte le principali tipologie del comprensorio. In totale l'uva a bacca rossa rappresenta il 90% del raccolto: oltre il 60% viene già vinificata in rosa.
Nell'ultimo triennio questa strategia si è progressivamente rafforzata grazie ad una serie di attività, collaborazioni e progetti tesi a far emergere Valtènesi come riferimento per la tipologia rosa – spiega Luzzago – Particolarmente significativo in questo senso l'ultimo convegno di Italia in Rosa, svoltosi in giugno a Moniga, caratterizzato da un momento chiave come la presenza di Rosautoctono, l'istituto del vino rosa italiano da uve autoctone che abbiamo fondato a Roma in marzo con altri cinque consorzi e proprio da noi ha tenuto il suo primo consiglio di amministrazione”.

Da qui la spinta a completare un tragitto ormai netto con la missione di risolvere le ultime criticità. “Serve un ulteriore sforzo per la semplificazione della nostra identità – dice il presidente –. Da gennaio dovremo tornare a confrontarci per aggiornare i contenuti del patto fra produttori e ragionare su una direzione condivisa. Ma occorre anche una nuova strategia sui vini rossi per evitare di procedere in ordine sparso ed acquisire un'identità più precisa e definita. Abbiamo costruito una reputazione basata sull'eleganza, la delicatezza, la finezza dei nostri vini rosa: non c'è motivo per cui queste caratteristiche non possano essere trasferite anche ai nostri rossi, tipologia come detto in fase di ridimensionamento ma ancora importante.”

Fra le novità, la costituzione di un “gruppo giovani” che punta ad esercitare una funzione di stimolo per il Cda. “Lo coinvolgeremo subito – conclude Luzzago – per avere un contributo prezioso su quattro temi: gestione dei social, formazione, eventi e formalizzazione della casa del vino, importante progetto realizzato nella sede consortile di Villa Galnica a Puegnago al quale nel 2020 dedicheremo molte energie”.

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