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Economia

A novembre il 18% delle imprese bresciane ha tagliato sulla manodopera

Le previsioni a breve termine sono estremamente pessimistiche: il saldo tra imprese che si aspettano variazioni in aumento e in diminuzione è negativo, -34%. Inoltre, il 27% delle imprese prevede una diminuzione della forza lavoro

La produzione industriale manifatturiera bresciana ha registrato nel mese di novembre un’ulteriore contrazione, dopo la brusca frenata sperimentata a ottobre. Il made in Brescia sta quindi scontando con particolare enfasi la nuova fase recessiva che sta colpendo l’area euro e l’Italia, il cui mercato appare estremamente depresso. Nel dettaglio, l’attività produttiva è diminuita per 26 operatori su 100, con un saldo negativo del 15% fra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione.

L’andamento per classi dimensionali denota un generalizzato decremento della produzione, con l’esclusione degli operatori medio-grandi e maggiori, i quali si caratterizzano per il sostanziale mantenimento dei livelli di attività realizzati nel mese precedente.

L’utilizzo degli impianti riflette l’andamento dell’attività produttiva, con una quota del 25% delle imprese che dichiara di averlo diminuito. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato basso dal 42% delle aziende.

Le vendite sul mercato nazionale hanno subito una flessione molto marcata, con un saldo negativo del 45% tra operatori che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE ed extra UE fanno rilevare saldi negativi rispettivamente del 9% e del 4%.

Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano adeguate alle esigenze dalla maggioranza degli operatori. La manodopera è rimasta invariata per l’82% delle aziende.

Le prospettive sull’utilizzo degli impianti risultano in flessione per il 33% delle imprese. La forza lavoro è prevista stabile dall’83% delle aziende, in aumento dall’1% e in diminuzione dal 16%.

Gli ordini dal mercato interno sono attesi in contrazione dal 51% delle aziende, con un saldo negativo del 47% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE e dai Paesi extra UE presentano, rispettivamente, saldi negativi del 20% e del 17%.

L’andamento per settore:

●    Abbigliamento
Le imprese del settore evidenziano un calo della produzione, il secondo consecutivo. Le vendite risultano in diminuzione, sia sul mercato interno che sui mercati UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute elevate rispetto alle esigenze. Le prospettive a breve risultano positive per tutte le variabili considerate, ad eccezione dell’occupazione.

●    Agroalimentare e caseario
L’attività produttiva del comparto è in aumento, dopo la caduta registrata nel mese precedente. Le vendite sono praticamente stazionarie sul mercato interno, in crescita sui mercati esteri UE ed extra UE. La forza lavoro risulta in leggero aumento. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate adeguate. Le previsioni a breve sono moderatamente positive per la produzione; positive per gli ordini interni; stazionarie per quelli dai mercati esteri; negative per l’occupazione.

●    Calzaturiero
La produzione del settore evidenzia un ulteriore calo, dopo quello del mese di ottobre. Le vendite sono in forte diminuzione sul mercato interno e subiscono un calo meno accentuato sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute dagli operatori molto basse, le scorte di materie prime adeguate. A breve, la produzione e gli ordini dall’interno sono attesi in forte diminuzione. Le altre variabili sono previste in diminuzione, ma con minore intensità.

●    Carta e stampa
L’attività del settore è di nuovo in forte calo, come nel mese precedente.  Le vendite sono diminuite significativamente sul mercato interno, mentre risultano stazionarie sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute basse, le scorte di materie prime adeguate alle esigenze. Le prospettive a breve sono negative per la produzione, gli ordini nazionali e l’occupazione. Sono stazionarie per gli ordini dai mercati esteri.    

●    Chimico, gomma e plastica
L’attività produttiva del settore è diminuita, come nel mese precedente. Le vendite sono in sensibile calo, soprattutto in Italia. La manodopera è rimasta stabile. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano in leggero esubero. A breve termine, la produzione è prevista in ulteriore forte calo, così come tutte le altre variabili considerate.

●    Legno e mobili in legno
L’attività produttiva del settore risulta stazionaria, dopo il leggero aumento registrato nel mese precedente. Le vendite sono in diminuzione sul mercato interno, in modesta crescita sui mercati esteri. La manodopera è rimasta stabile. Le previsioni a breve sono negative per la produzione, gli ordini dall’interno e l’occupazione; positive per gli ordini dai Paesi UE; stabili per gli ordini dai Paesi extra UE.

●    Maglie e calze
Le imprese del comparto dichiarano un calo dell’attività produttiva, dopo il recupero del mese di ottobre. Le vendite sono diminuite sia in Italia che sui mercati esteri comunitari ed extracomunitari. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute adeguate alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve risultano negative per tutte le variabili considerate, soprattutto per la produzione.

●    Materiali da costruzione ed estrattive
L’attività produttiva delle imprese del settore registra un nuovo calo, dopo la forte riduzione manifestata nel mese di ottobre. Le vendite sono diminuite in Italia, aumentate sui mercati UE, rimaste stabili sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano adeguate. Le previsioni a breve sono per un’ulteriore significativa flessione della produzione, degli ordini dall’interno e dell’occupazione. Gli ordini dai Paesi UE ed extra UE sono in lieve diminuzione.

●    Metallurgico e siderurgico
Il settore evidenzia un’ulteriore flessione dell’attività, dopo quella rilevata nel mese precedente. Le vendite sono in sensibile calo sul mercato interno, in calo sui mercati UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute adeguate alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve termine sono negative per tutte le variabili; in misura più accentuata per la produzione e gli ordinativi interni. La manodopera è prevista in leggero aumento.

●    Meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche
Le imprese del comparto segnalano un leggero aumento della produzione, dopo il calo del mese precedente. Le vendite sono in diminuzione, soprattutto sul mercato interno e nei Paesi extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute in eccesso. Le prospettive a breve sono sfavorevoli per tutte le variabili considerate, soprattutto per gli ordini dall’interno e dai Paesi UE.

●    Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto
L’attività produttiva del settore mostra una flessione, come nel mese precedente. Le vendite sono in forte diminuzione in Italia, in leggero calo sui mercati UE, in aumento sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono sostanzialmente adeguate alle esigenze aziendali. La forza lavoro è leggermente aumentata. Le previsioni a breve termine sono negative per tutte le variabili considerate, soprattutto per la produzione e gli ordini dal mercato interno.

●    Tessile
Il settore evidenzia un ulteriore decremento della produzione, il secondo consecutivo. Le vendite sono in diminuzione, soprattutto sul mercato interno. La manodopera risulta leggermente ridimensionata. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute in eccesso rispetto alle esigenze aziendali. Le prospettive a breve termine sono negative per tutte le variabili considerate, in modo particolare per gli ordinativi dai Paesi UE.

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